La ragazza di campagna diventa schiava - capitiolo iii
Data: 16/03/2019,
Categorie:
Lesbo
Autore: Koss99
... muscolosa. - Fece una pausa e poi riprese a parlare. - Mi piaci, ma allo stesso tempo non dobbiamo perdere la tua femminilità, è importante che la mia serva sia anche bella. - Si alzò, andò in bagno e ritornò immediatamente alla sua poltrona. Con sé aveva il suo beauty-case che aprì e sistemò su un tavolino accanto alla poltrona. Iniziò a truccarle il viso. Rosa non si era mai truccata, per lei la bellezza era solo acqua e sapone. Della sua padroncina ammirava il trucco leggero e sapiente, sua madre e le sue amiche senz’altro le avevano in segnato come fare. Sara lavorò sul viso della sua serva per mezzora. Rosa non pensava che si potesse perdere tanto tempo per truccarsi, poi Sara le passò il rossetto sulle labbra e con lo stesso le pitturò i capezzoli che diventarono rosso fuoco, la signorina ci soffiò sopra e a Rosa venne la pelle d'oca. Sara sorrise compiaciuta del lavoro fatto e cercò ancora nel beauty-case. - Non ti muovere. – Rosa era bagnata e la desiderava come non mai, ma come sapeva era lei a decidere cosa fare e quando farlo. Tirò fuori uno specchio piccolo, ma adatto alla bisogna e Rosa poté guardarsi in quello. Non si riconobbe. Sara notò la perplessità della serva e sorrise di nuovo. - Vieni - disse alzandosi. Andarono in bagno dove lei la spinse davanti allo specchio grande e Rosa dovette ammettere che quella donna, perché ora dimostrava molti più anni di quelli che aveva, ero proprio lei. Le labbra esaltate dal rossetto erano molto più pronunciate, gli ...
... zigomi si erano alzati ed il suo viso era diventato più chiaro e luminoso, ma la trasformazione maggiore era negli occhi, neri come sempre erano diventati grandi e pieni di desiderio. I capezzoli eccitati svettavano sulle tette e desideravano tanto che qualcuno li accarezzasse. Come se le avesse letto nel pensiero Sara da dietro glieli strinse con le sue piccole, ma abili e forti mani, mentre la baciava mordicchiandola sulle spalle. Le gambe di Rosa tremarono per il piacere. Non durò molto. - Dov'è la biancheria che ti ho regalato a Natale. – Rosa corse all'armadio e tirò fuori quelle strane mutande e quello strano reggiseno che indossò. Stava per indossare anche le calze, ma la padroncina aprendo una borsa, che in precedenza aveva voluto che la serva non toccasse, tirò fuori un paio di calze bianche con giarrettiera. Poi le porse un paio di pantofole, con il tacco più alto delle scarpe che le aveva regalato a Natale ed inevitabilmente Rosa fece una smorfia. - Devi imparare a portare le scarpe con il tacco ed imparerai. - Rosa le calzò, erano ancora più difficili da portare delle scarpe, non solo perché avevano il tacco più alto, ma soprattutto perché erano aperte di dietro. Rischiò subito una storta e si mosse con grande cautela. - Sembra che tu stia camminando sulle uova. Rilassati e cammina lentamente. Vedrai che tra qualche giorno ti muoverai con la dovuta disinvoltura. - Quindi Sara le porse una crestina ed un grembiule bianco. Rosa finì con l'indossare anche quelli e la ...