1. Recovery mode 3


    Data: 16/03/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Maks

    Non cenammo. Marta satolla di birra sistemava la casa, io sedevo sul divano, muto e assente, ripercorrendo confuso quanto mi era capitato nelle ultime ore: la fellatio con variante voyeuristica con l'inarrivabile Marta, le foto shock, il goffo flirt e il bacio rubato alla lesbica Sara, infine la pomiciata del secolo con la Dea Monica, momento a partire dal quale non ricordavo più nulla. Il pene era rimasto mezzo gonfio e dolorante, infiniti stimoli, diversi e imprevedibili, ma un unico orgasmo. Avevo bisogno di sborrare prima di andarmene a letto. Marta notò la mia estasi e spezzò l'insolito silenzio che mi dominava: - Che c'è Ste? - Giornataccia al lavoro, stanco. - E questa Sara? - È una vicina di casa, non la... - Lo so, lo so, vicina sì, e gran figa no?! - mi interruppe scherzosamente maliziosa - non me ne hai mai parlato, scommetto che te la spiavi tutto il tempo da ragazzino! Sei così galantuomo con lei... - Ah ah - ero pronto a giocarmi l'asso a mia difesa - non sei mai stata più lontana dalla verità! Gran figa, certo, ma purtroppo sbava dietro qualcun'altro... anzi, qualcun'altra! - Maiale! Invidioso? - Guarda che quella è te che vuole! Sta attenta! - Cazzo dici? - strabuzzò gli occhi divertita. - Non te ne eri accorta, eh? Gran perdita per l'universo maschile! - Ma dai... Avvolta in un vestitino nero, Marta mi si accasciò accanto. Abbandonammo il discorso per fissarci negli occhi accennando un sorriso, contenuto ma profondo; la ringraziai per il pompino del ...
    ... pomeriggio: "riesci sempre a superarti, sei unica". Le accarezzavo i piedi, dipanandone le dita come a voler svelare al mondo anche l'ultimo degli angoli più intimi di quella meraviglia, poi dolcemente risalivo, sfiorandole appena, le caviglie, le ginocchia, per poi ripartire da capo, in un esercizio di coccole che esprimeva la mia devozione verso il suo corpo, la mia gratitudine per la sua dedizione, la mia sudditanza alla sua bellezza. Chiusi gli occhi ci baciammo, lentamente, gustandoci attentamente ogni abbraccio tra le lingue, ogni goccia di saliva barattata. Ormai la mia mano era all'uscio della sua fica, nascosta dal piccolo lembo di stoffa del perizoma nero. La sentivo fremere dal desiderio di sentirmi dentro, la feci attendere ancora un po', poi accennai un dolce, delicato ditalino, mentre altre dita controbilanciavano la presa nei pressi dell'ano, massaggiandone l'area attorno, talvolta penetrandolo appena. "Oh Sì, fatti massaggiare, che magnifica fighetta hai... ti piacerebbe fartela toccare un po' da Sara, davanti a me, mentre io guardo e lentamente mi sego?" le sospirai. Il sesso di Marta godeva delle mie attenzioni, e la sua mente delle mie fantasie, stavolta lesbiche, moltiplicandone il piacere. Venne tra le mie mani, subito dopo, avida e impaziente miagoló di scoparla. Facemmo l'amore nel più classico degli schemi, sentivo la sua passione, il suo affetto, il suo desiderio, quando d'un tratto ricaddi in una trance di emozioni diverse, suscitate dagli avvenimenti del ...
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