1. Il venditore ambulante 2 -enrico- ix


    Data: 17/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Soundserio, Fonte: Annunci69

    Quel sabato pomeriggio faceva un caldo tremendo in città, il traffico quella mattina era ordinato e stranamente silenzioso. Nessun clacson o sirena rompeva il silenzio della casa. Avevo fissato l’appuntamento con Fedex per le sedici in piazza Matteotti, non molto distante dalla mia abitazione. Non sapevo che mettermi addosso, visto l’incontro del giorno prima, ero entrato un po’ in paranoia, ma alla fine optai per qualcosa di semplice che mi rappresentasse, d’altronde non era un colloquio di lavoro. Aprii l’armadio e presi una t-shirt bianca con colletto a V, dei pantaloncini di jeans e le tennis bianche. Quasi arrivato al luogo dell’appuntamento presi il telefono alla mano e cercai in rubrica il numero che ci scambiammo la notte prima. Dopo due squilli una voce rauca e maschile rispose alla chiamata. –“Ei ciao, senti io sono all’angolo destro della piazza, tu dove ti trovi?”- domandai per individuarlo tra la folla che passava di lì, -“Sono in piedi vicino a una panchina nella parte alta, indosso un berretto sportivo nero”- mi guardai intorno alla ricerca di qualcuno con addosso un cappellino e finalmente lo individuai –“Ti vedo, arrivo!”-. Quando mi avvicinai a quel ragazzo mi resi subito conto che era altissimo, un metro e ottanta di fisico scolpito. Era vestito in maniera sportiva, pantaloncini larghi di tuta, una maglia lunga da baseball con il numero trentacinque stampato al petto e il famoso berretto sotto il quale due occhioni neri spuntavano curiosi. –“Ciao piacere ...
    ... Gabriele”- dissi una volta accanto a lui –“Enrico, piacere. Facciamo due passi?”-.
    
    Iniziammo a fare su e giù per quella piazza scambiando qualche chiacchiera, era visibilmente agitato e impacciato. Non mi trovai molto a mio agio, era una situazione un po’ strana, ma il suo fisico mi arrapava parecchio. Da un angolo all’altro della piazza scoprii che era un giocatore di basket, finalmente trovammo un argomento che ci permise di scioglierci un po’: lo sport. Dopo aver rotto il ghiaccio, operazione lunghissima che durò km e km avanti e indietro sullo stesso punto, mi invitò a casa per bere una cosa. Quando entrai nel suo appartamento notai subito che conviveva, nella sua stanza erano presenti vari indumenti e accessori da donna, impossibile fossero suoi, non potevo immaginarlo con addosso una collana di perle bianca. Da li a poco infatti le mie teorie ebbero conferma. Ci accomodammo sul letto matrimoniale. Eravamo imbarazzati, lui non era bravo nel mettere a proprio agio le persone, cosi ci provai io. –“Che dici di un massaggio?”- alla fine eravamo li per quello, un contatto fisico, -“Hai un olio o una crema?”- con i messaggi me la cavo molto bene nonostante non sia un professionista. –“Vuoi che mi spogli?”- chiese porgendomi un olio per massaggi al limone. –“Dipende dove vuoi il massaggio. Se solo schiena o integrale”- non rispose si spogliò davanti ai miei occhi, Dio che corpo vedevano i miei occhi, il cazzo mi diventò subito di ferro. Enrico oltre a presentare un bellissimo ...
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