1. Mia figlia Sara


    Data: 20/03/2019, Categorie: Incesti Autore: Scrittore 33

    ... Sentii l'urlo e l'irrigidimento del corpo di Sara e capii che anche lei aveva raggiunto l'orgasmo, a quel punto con un rantolo disumano riempii di seme la sua pancia....per un attimo ripensai alle frasi dette da lei sicuramente dovute all'eccitazione, e il panico s'impossessò di me, sebbene lo scenario di Sara con il pancione mi affascinasse le conseguenze sarebbero state a dir poco disastrose e troppo compromettenti. Stremati ci accasciammo sul letto il mio tesoro era con gli occhi chiusi e le gambe oscenamente divaricate un rivolo di sperma fuoriusciva dalla sua vagina, i vestiti erano sparsi per la stanza, presi le sue mutandine le annusai per sentirne l'odore poi con le stesse mi asciugai la verga e le pulii la fessura. Mi avvicinai le accarezzai i capelli poi le dissi “Amore dormiamo assieme lei annui ci coprimmo e ci addormentammo. Ci svegliammo alle dieci di mattina con il suono del telefono, era mia madre che voleva sapere come era andata la cena, lei e Sara parlarono per una mezzoretta, la senti ridere ed incensarmi di complimenti. Aspettando il suo ritorno pensai alla notte di follia che ci aveva coinvolto in un rapporto per quanto bello pur sempre incestuoso e mi chiesi se fosse la cosa giusta continuare su quella strada il timore di fare una cosa sbagliata mi tormentò....i pensieri si accavallarono in un susseguirsi d'immagini dolci e sensuali e quando sentii le labbra di mia figlia posarsi sul mio collo ci guardammo e i sensi di colpa che aleggiavano in me ...
    ... sparirono in un attimo, lei mi prese la mano ed io la seguii docilmente verso un altro round verso un nuovo capitolo di una storia complicata ma bellissima. Lungo il viale correvano due strisce d'erba, ancora verdi nonostante fosse dicembre inoltrato ai lati, due file di alberi finivano dove la strada asfaltata incontrava un viottolo privato, alcuni filari di sempreverdi raccattavano le foglie morte, cadute da una selva di rami spogli. La giornata era leggermente fredda il passo leggero e veloce di Sara sembrava sfiorare il terreno umido e profumato di muschio fresco, la villetta comparve all'improvviso immersa nella fievole foschia di un inverno ormai prossimo, Sara si voltò e mi sorrise: “Papa credo che sia questa la casa della zia Clara ” Le chiavi aprirono la porta, l'interno curato e ricercato lasciarono intuire il buongusto di mia cognata il grande soggiorno era in puro stile etnico e ci sentimmo subito a nostro agio fra quelle mura di questa antica dimora dalle molte stanze. La ricerca di un ambiente per festeggiare in gruppo il prossimo capodanno ci aveva portato sulle colline dell'entroterra romagnolo. Mia figlia si era entusiasmata per questa ricerca del luogo e di tutto quello che girava intorno a questa festa pur non conoscendo le persone che avrebbero partecipato in quanto conoscenze mie e di sua madre di vecchia data, accettando di partecipare incondizionatamente (come si suol dire a scatola chiusa).... al punto di trascurarne anche lo studio, la sua grande vitalità ...
«12...567...12»