La seconda volta della dolce dottoressa
Data: 22/03/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: AlexDon
L'ultima volta che i nostri sguardi si erano incrociati era mentre lei baciava il marito e saliva in macchina, ma sono sicuro che anche lei, così come me, pensava e ripensava a quello che avevamo fatto qurlla notte. Volle farsi fare di tutto, senza freni e inibizioni. Ingoió litri di sborra come un'assetata nel deserto. Era la dea del piacere, fino ad allora neanche suo marito ci era riuscito e le bastò una notte con me per capire quanto fosse troia. Fu così che mi cercó ancora, mi stuzzicava inviandomi foto e video di lei che faceva la porca in bagno, di nascosto, e pou mi scrisse: "il culo che mi ha aperto ti vuole ancora...Stasera?".
Ci vedemmo nel parcheggio di un centro commerciale, io ero in anticipo, ansioso di vederla, lei arrivó con un po di ritardo, mi disse che aveva detto al marito di una cena con le colleghe d'ospedale ma prima, per nn farlo insospettire, gliel'aveva preso in bocca e fatto venire: "mi ha sborrato in bocca ma non ho ingoiato, lui sa che a me non piace, ma in realtà bevo tutto il tuo" scoppiammo a ridere e ci diriggemmo in un hotel non molto lontano. "Prego, stanza 69 e buon divertimento". Presa per mano, ci diriggemmo in stanza, era una stanza molto molto bella, elegante e con il letto tondo, circondato da specchi fin sopra il soffitto. La sua voce alle mie spalle esclamarono un dolcissimo "oh mio Dio...é favolosa" per poi continuare " io vado in bagno, non sbirciare", si avvicinó al mio volto, fece per baciarmi ma si fermò e mi leccó le labbra ...
... per poi sparire dietro la porta del bagno. Io intanto ero visibilmente eccitato, a testimone c'era il mio cazzo duro che premeva sotto la patta del pantalone. Tirai fuori da una scatola delle candele e una bottiglia di champagne, le accesi tutte e spensi la luce, c'era un'atmosfera fantastica, più che romantica era tutto ancora più arrapante, lasciai accesa solo la lampada a ridosso del bagno che illuminava abbastanza da vedere tutto. Fu proprio allora che sentì la porta del bagno aprirsi ed uscí lei, la stimata e rispettabile dottoressa in carriera che si prestava ai miei occhi in autoreggenti, reggicalze ,stivali alti fino sopra al ginocchio con tacchi a spillo,una mascherina veneziana in pizzo nero abbinata a dei guanti lunghi e fu l'apoteosi per i miei occhi, per la mia mente e per il mio cazzo, così duro da farmi male. Mi chiese di stendermi e così feci, mi spoglió tutto e ad ogni indumento tolto guadagnavo una laccata sulle labbra.
Fu nuovamente sorpresa quando vide l'asta turgida e dura, pulsante e già umida di umori, così sorpresa da Leccarla come un gatto fa con il latte in una ciotola. Una brava gattina arrapante in calore. Mi chiese di stare fermo e di chiudere gli occhi per un istante, lo prese in bocca e scese,scese finché non senti il cazzo curvarsi nella sua gola, lo prese tutto, dopo una prima difficoltà lo avvolse tutto e rimase così, con la bocca piena fino alla gola. Ammetto che durai poco, ero troppo arrapato per quello che stava accadendo, le venni di ...