L'AMANTE DI UN GIORNO
Data: 25/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Karina
... caffè � in una cittadina non troppo distante che mi indicò. Quella cittadina la conoscevo perché era in uno dei suoi supermercati che una volta la settimana andavo a fare la spesa. Ci vollero alcuni giorni per riuscire a trovare una scusa convincente per assentarmi senza suscitare i sospetti del mio compagno, poi mi accorsi che non dovevo fare altro che inventarmi un'amica che abitava da quelle parti e dissi al mio compagno che facendo le compere avrei approfittato per andare a trovarla e di non stare in pensiero qualora avessi ritardato il mio rientro a casa, quindi fissai io stessa il giorno e l'ora dell'appuntamento.Se leggete questo mio racconto vi prego di non giudicarmi troppo male; a parte la mia bisessualità penso di essere una donna del tutto normale solo che a differenza di altre donne mi piace assecondare i miei desideri avendo cura di non far soffrire nessuno, men che meno l'uomo che amo veramente; la cosa vi sembrerà strana ma sono fatta così.E' noto a tutti che l'aspettativa del piacere ne fa crescere il desiderio e volare la mente a pregustarne lo svolgimento. Per l'occasione indossai una giacchetta in pelle con collo di pelliccia adatto alla stagione autunnale ancora tiepida, con sotto una maglietta abbastanza attillata da segnare la forma dei miei seni che l'assenza del reggiseno rivelava non troppo discretamente e una gonna che mi permetteva di accarezzarmi la micia durante il tragitto in macchina. Nella borsetta infilai le mutandine che avrei ...
... indossato giunta a destinazione.Mi misi alla guida e per tutta la durata del tragitto, circa una mezzoretta, mi trastullai la fichetta assaporando dentro di me il piacere che speravo di ricavare da quell'incontro.Parcheggiai nella piazzetta che avevo io stessa indicato, con gesti discreti misi le mie mutandine e scesi dalla macchina dirigendomi verso l'edicola dei giornali luogo dell'appuntamento.Elio mi riconobbe subito dal viso malgrado non fosse più esattamente quello visto nella foto che gli avevo inviato, in quanto a me mi ero aspettata un uomo un po pingue forse calvo, l'uomo che mi salutò dandomi la mano con un leggero inchino corrispondeva in meglio a quello che mi ero immaginato, era un uomo ben portante, decisamente piacente con un sorriso simpatico, vestito impeccabilmente con giacca e cravatta sotto un soprabito leggeroEntrammo sedendoci ad un tavolino del bar che si trovava dietro l'edicola e quello che si sarebbe rivelato in seguito un amante stupendo ordinò i caffè. Parlammo poco ma ci guardammo molto, disse che ero meglio di quanto si fosse aspettato, osò prendere la mia mano e stringendola con dolcezza disse che era felice che avessi accettato di incontrarlo in quella città perché, guarda caso, proprio lì aveva un appartamentino ammobiliato ora vuoto, che intendeva affittare e con un sorriso timido chiese se mi sarebbe piaciuto vederlo.� Certamente! � risposi io che non aspettavo altro.� E a due passi, vogliamo andare? �L'alloggetto era veramente vicino, tanto ...