Antonietta
Data: 25/03/2019,
Categorie:
Tabù
Autore: kazzoduro
... scoperte le gambe e una buona metà dello splendido seno. Ammirando deliziato quelle giovani carni sentì la mazza pulsare prepotentemente mentre i coglioni gli venivano pervasi da un piacevole formicolio e capì che se la sarebbe fatta per la terza volta.Svegliarla non fu facile perché lei dormiva profondamente e quando intuì le intenzioni del padre fu alquanto contrariata.Adesso ho sonno. Lasciami in pace.Papà ha ancora tanta voglia. Sei così bella.Dopo qualche scambio di battute fu lui ad avere la meglio e, sollevatala di peso, se la portò in camera sua e la depose sul lettone dove lei si riaddormentò quasi subito. Poco male, pensò lui e, senza neppure sfilarle la camicia da notte, se la leccò tutta da capo a piedi.Come gli piaceva leccarsela tutta! Passare la lingua piatta su quella pelle delicata, giovane e fresca, sentire il sapore di lei e aspirare il suo dolce profumo. Quando si soffermò sui suoi piedini per leccarle e succhiarle le dita lei si svegliò.Risvegliata nel cuore della notte, Antonietta ci mise qualche secondo per capire che si trovava nel lettone di suo padre.Ti piacciono così tanto i miei piedini che me li lecchi in piena notte?Mi fanno impazzire, vorrei mangiarteli.Lei scoppiò a ridere, poi disse che doveva andare a pisciare e lui la seguì nel bagno. La guardò pisciare poi, mentre lei era ancora seduta sulla tazza, le si piazzò davanti, si abbassò il pigiama e cominciò a pisciarle addosso.Cosa fai, sei impazzito, mi bagni tutta la camicia da notte. Aspetta ...
... almeno che me la sfili!Non me ne frega un cazzo della tua camicia da notte.Aveva il cazzo duro e il getto di piscio, compiendo un lungo arco, andava a colpire la ragazza sul viso, sul collo e sui capelli e le colava dappertutto. Tutto subito lei cercò inutilmente di ripararsi con le mani, e alla fine lasciò che il padre si svuotasse su di lei la vescica.Lui quella sera aveva bevuto parecchio e si fece una pisciata lunghissima. Dopo averle fatto fare una bella doccia, l’uomo le disse di vestirsi e di truccarsi come una puttana e andò ad aspettarla in camera sua.Quando lei entrò nella stanza con scarpe dal tacco alto, calze nere a rete, minigonna a fil di culo e camicetta attillata, truccata e carica di bigiotteria, sembrava proprio una troia di strada.Ahh, la mia puttanella! - fece lui soddisfatto, pregustandosi la prossima mezz'ora - vieni qui e lasciati guardare per bene.Le sollevò la minigonna: reggicalze e mutandine nere di pizzo: molto bene, proprio quello che piaceva a lui.Siedi qua, vicino a me, ti faccio vedere una cosa interessante.Fattala sedere sul lettone al suo fianco, proiettò un filmetto brasiliano in cui due tizie si facevano un negro gigantesco e, invitando la figlia a non perdersi neppure un fotogramma, cominciò, lasciandola tutta vestita da troia, a palpeggiarla dappertutto.Hai visto che cazzo che ha quel negro! le diceva mentre le infilava le mani nelle mutandine. Guarda come glielo leccano quelle due baldracche! Guarda come cola mentre la bruna gli ciuccia ...