1. L'amico infortunato (terza parte)


    Data: 25/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: vogliagay, Fonte: Annunci69

    Sono appena rientrato a casa dal lavoro e mi sento molto stanco, anche se ad essere sincero non è che abbia fatto poi molto oggi. Non ero concentrato, quel poco che ho fatto l’ho fatto senza un minimo d’attenzione. Spero solo di non aver combinato casini… Il fatto è che avevo la testa altrove, ovvero a quello che è successo ieri sera con Gianluca. E ho passato la giornata in preda a sensazioni contrastanti: da una parte l’eccitazione per una cosa che desideravo da molto tempo, dall’altra il timore che a mente fredda a Gianluca non vada giù di essersi fatto spompinare da un uomo, e che questo inevitabilmente comprometta il mio rapporto con lui. Tra pochi minuti comunque dissiperò i miei dubbi, visto che devo andare da lui per la doccia quotidiana, sempre che non sia l’ultima…
    
    Suono il campanello e dopo qualche secondo Gianluca viene ad aprirmi la porta. “Ciao Ste, ti stavo aspettando!” e mi sorride. E’ un buon segno. Intanto che ci incamminiamo in bagno mi chiede com’è andata la giornata e il suo modo di fare è quello di sempre, come se non fosse successo nulla.
    
    Mi tranquillizzo un po’ e comincio a denudarlo, godendomi la vista del suo bel corpo. Dopodiché si infila in doccia e comincio con il solito rito. Comincio a fargli lo shampoo, poi passo ad insaponargli il petto, soffermandomi un po’ più del dovuto sui capezzoli. A questo punto Gianluca mi spiazza perché mi prende per i polsi e dirige le mie mani in basso, in direzione del suo sesso, che trovo già duro. “Ieri ...
    ... erano dieci giorni che non facevi niente, ma oggi no…”.
    
    Mi sorride con aria maliziosa e sussurra: “Evidentemente ho particolarmente gradito il trattamento di ieri sera!” E comincia a muovere le mie mani sul suo cazzo, suggerendomi di fargli una sega. Lentamente assecondo i suoi movimenti e mi ritrovo a fare su e giù, con lui che comincia a sospirare. Il suo uccello è completamente duro, la cappella enorme e viola, come se volesse scoppiare. Prendo il controllo e agevolato dalla schiuma comincio a far scivolare il palmo della mia mano sulla sua cappella, lentamente ma in maniera decisa. Il suo cazzo è ben stretto nella mia mano, sembra quasi lo stia mungendo. I suoi gemiti si fanno più forti e veloci. “Ahh, così, bravo! Mi fai impazzire! Lavorami la cappellona!”. Io continuo con il mio servizietto, ci metto sempre più impegno e stringo sempre di più il glande, fino a quando quasi mi urla di fermarmi perché la sensazione di piacere è troppo forte e non resiste. Prende in mano il doccino, dirige il getto verso il suo cazzo e se lo sciacqua, poi mi prende deciso per le spalle, mi spinge verso il basso e mi ficca senza tanti complimenti il cazzo in bocca.
    
    Comincio a succhiarlo di buona lena, producendo rumori inequivocabili. Messo in ginocchio tra le sue gambe, lo faccio entrare e uscire dalla mia bocca. “Apri bene la bocca che ti scopo!”. Eseguo l’ordine, lui comincia ad infilare il suo uccello dapprima lentamente e in minima parte, poi sempre più velocemente e fino in fondo. ...
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