1. Nel parcheggio


    Data: 26/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: executive_2005, Fonte: Annunci69

    Ciao a tutti,
    
    devo premettere che forse questa storia non avrà l'effetto di farvi correre in bagno a masturbarvi, ma è una storia vera, e fa parte del mio vissuto. Ancora oggi la ricordo con dolcezza.
    
    Poi mi direte.....
    
    Dunque:
    
    avevo una certa voglia che mi solleticava dalla mattina, e pur essendomi masturbato voracemente per più volte...non riuscivo a trovare pace. Ok, basta: prendo ed esco.
    
    Il parcheggio buio in prossimità della tangenziale era come sempre pieno di auto: non parlo di quelle parcheggiate, ma di quel lento e riconoscibile via vai avanti e indietro che conoscevo bene. L'aria era tiepida, in quella sera di fine estate, ed anche io avevo deciso di "cercar fortuna", e cambiare le sorti della mia serata solitaria e svogliata.
    
    Fermo la macchina e scendo, guardandomi intorno e godendmi il lento carosello: sguardi che si incrociano, anziani che dal finestrino mi guardano con insistenza, per poi ripartire bruschi. In lontananza, in un angolo, due ombre, che dietro al cofano di un'auto portano a compimento la loro frugale conoscenza. Intorno a me, a terra, un tappeto di fazzoletti usati, preservativi sgonfi e spiegazzati, cicche di sigaretta.
    
    Sento un rumore: una macchina si ferma davanti a me, ed incrocio lo sguardo curioso e penetrante di un ragazzo.
    
    Accidenti, sembra al di sotto della media di età dei frequentatori del posto, dovrà avere non più di 25 anni. Mi scruta pe bene, la cosa si fa interessante. Con un gesto ben studiato mi ...
    ... accarezzo il pacco, per confermare, se ce ne fosse bsogno, le mie intenzioni ed aspettative.
    
    Il finestrino si abbassa; mi assale una zaffata di odore di sigaretta misto a profumo per auto.
    
    "Ciao" gli faccio. "Ciao" mi risponde lui. "Che ti piace?" gli chiedo, ma non ottengo riposta; mi continua a fissare, l'aria spavalda ha lasciato il posto ad un sorriso appena accennato.
    
    Beh, penso, visto che ci siamo mi faccio avanti: "posso salire? " Gli chiedo, ed ottengo un impercettibile cenno di assenso .
    
    Entro e mi accomodo sul sedile duro e poco accogliente dell'utilitaria, mentre lui riparte alla volta dell'angolo in fondo.
    
    Eccoci dunque, motore spento, luci spente, silenzio.
    
    Gli tocco la coscia, con disinvoltura, gliela accarezzo, il suo sguardo è fisso in avanti. Non dice niente.
    
    Indossa una tuta da ginnastica, sà di buono, da vicino mi sembra ancora più giovane.
    
    Noto la fedina che porta al dito, mi cade l'occhio sul piccolo peluche a forma di cuore con su scritto "ti amo" che pende dallo specchietto.
    
    Chissà, penso, forse la ragazza non gliela dà, forse deve "abbassare la pressione", forse è confuso, forse....non mi riguarda.
    
    La mia mano sale e continua la sua esplorazione: gli accarezzo il pacco, di tutto rispetto, ma il suo uccello non dà segni di vita. Avvcino il mio viso al suo, le mie labbra cercano le sue ma, sia pure con delicatezza, si sposta, allontanandosi dalla mia bocca.
    
    Già, penso, il bacio è troppo da frocio.......
    
    Provo con un'altra ...
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