1. La cucina


    Data: 28/03/2019, Categorie: Etero Autore: pollo_ollop

    ... solletico. La maglietta si è alzata scoprendo i tuoi seni, avanzo lungo le braccia ancora un po’, ora la maglietta è davanti al tuo viso. Ti libero la testa arrotolando la maglietta sui tuoi polsi, ti faccio tenere le braccia alzate stringendola. Mi guardi con sfida, ma mi lasci fare. Con la mano libera ti stringo un seno e mi avvicino con il viso, faccio per darti un bacio sul capezzolo, ma all’ultimo uso i denti e te lo mordo, non ti arrabbi, allora faccio lo stesso con l’altro. Continuo a mordicchiarne uno, mentre con la mano ti torturo l’altro. Liberi le mani dalla mia stretta, mi agguanti i capelli e mi costringi a baciarti. Ci baciamo con passione, mentre mi sfili la maglietta, ora siamo tutti e due a torso nudo, ti stringo per sentire il tuo seno sul mio petto. Mi spingi via. “devo controllare il forno!” Ti chini per guardare nel forno che è sotto i fornelli, sei ad una spanna dal mio cavallo, ti prendo per la coda e ti appoggio la mia erezione al viso. Mi struscio su di te. Mi dai un morso da sopra la tuta, prima piano poi stringi sempre più forte fino a farmi male “CAZZO! AHIA!” Allenti la presa, mi abbassi tuta e mutande e mi guardi. “povero, ho lasciato i segni dei denti, guarda!” Mi accarezzi e baci proprio sui segni che hai lasciato sull’asta, poi inizi a darmi delle leccatine salendo sempre di più fino alla cappella, che prendi in bocca lentamente. Mi fai entrare nella tua bocca. Velluto. Mi massaggi le palle delicatamente. Poi mi fai uscire e ti alzi. ...
    ... “stenditi!” Eseguo il tuo ordine e mi stendo tutto nudo sul tappetino della cucina, davanti al forno. Ti guardo spogliarti da sotto, non fai nulla di sexy, anzi ti togli i vestiti con fretta e fastidio. Poi mi guardi, sorridi e ti cali su di me. Prendi il mio uccello e lo fai entrare dentro di te, ti sistemi un attimo, ti metti comoda, poi butti un occhio al forno. Ti guardo divertito, stiamo scopando e ti preoccupi del forno… Controllato tutto inizi a muovere i fianchi, ti accarezzo le gambe ma tu mi allontani, anzi mi prendi le mani e me le porti sopra la testa. Vuol dire “non mi toccare faccio da sola!” Mi stai scopando, mi stai usando, non posso fare nulla. Hai gli occhi chiusi, non mi guardi neppure, sono solo uno strumento. La cosa non mi disturba, anzi ne approfitto per guardarti e godermi lo spettacolo. Guardo le tue mani. Sono le tue mani che accarezzano le tue cosce tese nel movimento, sono le tue mani che passano sulla tua pancia mentre fai su e giù, sono le tue mani che stringono i tuoi seni con forza per non farli ballare troppo, sono le tue mani che accarezzano le tue chiappe e le allargano per farmi entrare il più possibile dentro di te, sono le tue mani che ti sorreggono al piano della cucina mentre aumenti il ritmo. Più veloce. Con una mano vai ai nostri sessi, lì dove si incontrano, ti accarezzi, mi accarezzi, ci accarezzi. L’altra mano la appoggi sul mio petto aperta a sorreggerti. Apri gli occhi, mi guardi e vieni. Scendi completamente su di me, ti irrigidisci ...