1. Gaya è la notte


    Data: 28/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Dominazione / BDSM Autore: Sconosciuto

    ... pollice e, umido, lo appoggiai al buchetto. Mi prese la frenesia a sentire quell�orifizio ospitale, così mi lubrificai il medio e lo sbattei dentro cercando con l�altra mano il cazzo. Mi fermai perché stavo esagerando e, tirato su il costumi, mi diressi verso la cabina doccia. Avvicinandomi alla porta con lo sguardo verso il basso notai con orrore due piedi dietro la porta, i quali calzavano infradito. C�era un uomo dentro la mia cabina, probabilmente quello che stava finendo la doccia e che pensavo essersene andato. Potei vederne il viso solo quando fui a ridosso della porta, poiché si teneva nell�ombra a spiarmi. Era un tipo austriaco che aveva il camper a circa 10 metri dalla mi tenda, con sua moglie e le sue due figlie. Che figuraccia pensai subito, preoccupato di non divulgare l�accaduto.Mi disse qualcosa in tedesco che non capii, non parlando quella lingua e poi con tono duro la ripet&egrave. Io ero preoccupato perché pensavo fosse incazzato e mi stesse rimproverando per la frociaggine dimostrata poco prima. Lui non si muoveva e mi fece cenno con l amano di avvicinarmi io lo feci e rimasi sempre fuori della porta, ma lui con un cenno mi fece capire che dovevo aprirla. Pensai che volesse mettermi le mani addosso, sembrava veramente incazzato.Aprii la porta e quello che vidi mi seccò la gola. Era alto più di me, sull�1.95, robusto e muscoloso, peloso (io pensavo fosse culturista) , biondo, sui 50 anni con aspetto giovanile, capelli riccioli biondi e barba non rasa, ...
    ... pettorali grossi come il mio intero torace. Era nudo, bagnato, appoggiato con la schiena al muro ed il cazzo, poco più piccolo del mio avambraccio, teso, nervoluto, con la cappella spoglia, rossa, pulsante. Era evidente che si era segato fino a poco prima, quando mi doveva aver visto fare il frocio e si era fermato per spiarmi.Era chiaro quello che voleva, senza tanti romanticismi: mi mise la sua mano grande come una pala sulla spalla e premette fino a far cedere le mie ginocchia, mentre con l�altra si afferrò quel cazzo così grande come mai ne avevo visti neanche in internet e lo dirigeva verso il mio viso.Mi inginocchiai senza fare storie e presi il suo cazzo in mano, senza riuscire bene a chiuderla. Era buio pesto ma la sua cappella brillava sotto la fievole luce della lune che penetrava da un pertugio. La cappella era così dura da sembrare di ceramica.La misi subito in bocca. Sembrava di avere un grosso mandaino. Con la mano libera gli strinsi le palle, grosse come noci. Quella mossa dovette innescare una reazione inarrestabile. Era infatti evidente che l�uomo si era ampiamente segato prima del mio arrivo e che col mio spettacolino si era ulteriormente arrapato. La mia bocca oltre alla stretta ai coglioni determinarono l�apertura della chiusa, un�eiaculazione inarrestabile e prolungata. Mi riempì con quella crema calda tutta la bocca al primo schizzo, poi continuò convulsando e sospirando. Apri piano la doccia tiepida. La sborra, prima che riuscii a deglutirne un po� (era la ...