1. Orgasmo per tre. A casa di B.


    Data: 29/03/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Enotica34

    Quello che sto per raccontare è un altro capitolo della mia storia con B. Ho già avvisato, nei miei racconti precedenti, che chi si urta per l'uso delle brutte parole, non dovrebbe leggerlo. Per cui, torno a ripetere, se siete suscettibili a racconti descritti con una certa "enfasi", siete pregati di leggere i meravigliosi altri racconti che questo sito eccezionale ci offre. Detto ciò , negli episodi che precedono questo, ho cercato di rendere l'idea di come B avesse rapito la mia mente. Era abbastanza chiaro che mi avesse stregata con il suo corpo. Sono sempre stata sensibile al seno femminile. Mi è capitato spesso, prima di B, ma anche dopo, di andare a letto con donne non proprio dal viso e dal corpo piacevole, ma con delle tette grandi. Anche non proprio giovani "architettonicamente", ma le tette devono avere determinati standard. Mentre, per gli uomini, standard non ne ho mai avuti. Se mi eccitano e mi piacciono, basta. Quello era , comunque, un periodo durante il quale gli uomini non li guardavo neppure. Pur non essendo mai stata innamorata di un esemplare di sesso maschile, mi disgustavano. O meglio, non era loro che volevo. Il calore che riusciva ad offrirmi una donna, se pur fosse solo sesso sfrenato, era di gran lunga di qualità superiore a quello che riusciva a trasmettermi un uomo. Fosse stato anche il più fico della terra. Cmq B. possiede tutte le qualità a me necessarie per mandare in tilt la mia testolina bacata. E la mia passera. E credo che questo lei lo ...
    ... abbia capito sin dalla prima scopata nel cesso di quel ristorante. Se prima la mia fantasia faceva di lei un'attrice di film porno, ora ne era la regina indiscussa. Dopo quell'episodio, sono stata una settimana a bramare ancora le sue mani sul mio corpo. La sua testa rossa in mezzo alle mie gambe, le sue dita affusolate dentro me. In ufficio Mi salutava maliziosamente, un po' mi sembravamo complici. La sorprendevo guardarmi mentre lavoravo, ma nulla più di questo. Tanto che ad un certo punto mi sono chiesta se la mia fervida immaginazione non mi stesse facendo brutti scherzi. La sera tornavo sconsolata nel mio appartamento, e spesso cercavo in chat erotiche qualcuna che potesse aiutarmi a smaltire la "sbornia". Ma era così freddo guardare quelle signore eccitate masturbarsi, che il mio desiderio cresceva e si alimentava, invece che smorzarsi. E comunque lei continuava ad uscire con Alberto, o meglio, a scopare con Alberto. Le voci in ufficio erano molto insistenti, risate soffocate quando entrava lui, sguardi arrapati dei maschi quando arrivava lei. Anche se, durante le ore lavorative, i pochi momenti in cui erano insieme in ufficio, si limitavano a scambiare sguardi indecenti e nulla più. Era un sabato mattina freddo e piovoso, quando B. Si accosta alla mia scrivania, si siede di fronte a me e incrocia le mani sotto il mento. Con fare sicuro, le sue labbra carnose laccate di rosso ciliegia,i suoi occhi neri come la profondità degli abissi dell'oceano, i suoi lunghi capelli rossi ...
«1234...»