1. Il muro portante


    Data: 31/03/2019, Categorie: Etero Autore: Feelrouge

    ... polvere che, come ogni giorno si formava sul balcone, comincio a scopare, mi giro spalle a loro e già si godevano il panorama visto che la canotta non era molo lunga, a malapena nascondeva i miei glutei. Appena sento uscire il loro capo lascio cadere la paletta e mi chino a prenderla….. beh immaginerete che ad uno spettacolo simile e con un bel corpicino come il mio nessuno poteva non osservare in maniera disinteressata. Qualche secondo, mi rialzo e rientro in casa. Soddisfatta di me stessa vado a fare colazione. Ero li con le mie fette biscottate e sento una voce chiamare. Cercano me, esco sul balcone, “Mi scusi ho bisogno di vedere se il muro che stiamo toccando ha una colonna portante all’interno, ed ho bisogno di entrare in casa sua se posso perché il muro è confinante con il suo”. Era il grande capo, e mi stava chiedendo di venire da me…. impossibile dirgli di no, non vedevo l’ora…. “Ma certo ora le vado ad aprire la porta”….. Non finisco la frase, con un balzo supera l’inferriata e passa sul mio balcone… “Faccio prima da qui”….. Un brivido mi attraversa la schiena, quell’immagine in cui salta con audacia quelle sbarre mi fa eccitare non poco. Entra in casa, mi chiede una scaletta, vado nello sgabuzzino, prendo la mia piccola scaletta, sempre utile per le faccende di casa glie la passo. Sale due gradini, mi chiede di tenere ferma la scaletta, io mi avvicino e con le mani afferro la scala. Lo guardavo mentre misurava e controllava chissà cosa. Avevo il suo ombelico a ...
    ... pochi centimetri dalla mia faccia ed una voglia matta di toccarlo tutto. Mi guarda, per un attimo fissa la mia scollatura, da lassù la visione era particolarmente intrigante, poi, sale un ultimo gradino e mi ritrovo la sua patta li, in direzione della mia bocca. Era piuttosto evidente la sua eccitazione, non mi ero resa conto che l’avessi fatto così eccitare. Ed ecco che un movimento sbagliato gli fa perdere l’equilibrio, era la mia occasione, dovevo aiutarlo, con una mano lascio la scala e la poggio sulla sua patta per tenerlo in equilibrio. Lui si ferma, mi guarda, io resto immobile, con la mia mano che sente quanto è duro il suo pene, e non riesco a toglierla da li. Ancora qualche secondo, comincio a muovere le dita, a massaggiare a premere a stringere. Diventa di pietra come i suoi addominali, scende dalla scala, mi guarda negli occhi. Io sono ferma, immobile, ostaggio in casa mia. Con le sue braccia mi prende di peso, “Dov’è la camera da letto?” Come fossi un semplice pezzo di muro mi porta in camera da letto, mi lancia sul letto, si toglie quell’unico indumento, si china, mi toglie il perizoma, mi apre le gambe e ci infila la lingua nel mezzo. Io subisco inerte tutto quello che vuole farmi, indifesa e con una grande voglia di essere scopata da quell’uomo. Dopo aver giocato splendidamente con il mio clitoride, si alza, mi sfila la canotta, poggia le ginocchia sul letto, mi fa stendere, mi allarga le cosce, con le sue forti mani mi alza un po’ i glutei e di forza infila il ...