Magic massager & fuck machine (2)
Data: 06/04/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: crigio
Mentre siamo ancora appesi con il buco gocciolante, Enrico e Knut spariscono dietro il paravento alle spalle di Pino. Io e il biondino ci scrutiamo in attesa che i nostri stalloni ci liberino dalle corde, ma non sembrano quelle le loro intenzioni.
E infatti, dopo qualche minuto spuntano fuori tenendo in mano ciascuno una specie di guinzaglio. No, no! È proprio un guinzaglio, perché subito dietro di loro appaiono due energumeni nudi e incappucciati, tirati dai nostri amanti attraverso un collare. Hanno scoperti solo gli occhi e la bocca e vengono condotti proprio sotto i nostri culi, dove vengono fatti sdraiare. Poi, Enrico e Knut ci fanno abbassare ancora un po’, in modo che siamo a portata di bocca dei nuovi arrivati, i quali sollevano leggermente la testa e si incollano alle nostre roselline.
“Merda, mi sta aspirando tutto!”, sbotta Pino.
“Cazzo, hai ragione!”, esclamo di rimando, mentre il tipo sotto di me mi svuota lo sfintere proprio come un’idrovora risucchia l’acqua da un pantano. La sua lingua si insinua dentro e percorre tutto il perimetro dell’anello: lo titilla, lo fotte e ne stuzzica le parti rese più sensibili dalla scopata di poco fa. Mi contorco nell’aria. Pino sbatte la testa in tutte le direzioni e gode sonoramente.
Knut si inginocchia ai piedi del tipo che sta leccando il biondino, si china sul suo ventre e comincia a spompinarlo.
La lingua nel mio culo aumenta l’intensità delle lappate e l’energumeno inizia a mugolare. Volto leggermente il ...
... capo e vedo Enrico tra le sue cosce che gli lavora il cazzo.
Mi sento il solco fradicio: quando il nettare che Enrico mi ha sparato dentro si è esaurito, devo aver ripreso a secernere umori che, uniti alla saliva dell’animale sdraiato, mi sta inzuppando tutto. Due dita si fanno strada nelle mie viscere, mentre l’energumeno non smette di torturarmi. Mi pistona e mi fruga gli intestini. Scosta un po’ il jockstrap e mi lecca anche le palle.
Il mio cazzo schizza fuori e lui se lo inghiotte.
Dietro Pino, Knut si solleva, scivola fin sopra il ventre del tipo che stava spompinando e, agguantandogli il membro, se lo infila in culo. Mentre lo cavalca, con le braccia intrecciate si pizzica i capezzoli e scuote la testa, abbandonandosi al godimento. Il mio animalone, invece, scorre sotto di me e, con un movimento secco e deciso del bacino, mi impala con la sua verga.
Esplodo quasi senza rendermene conto in un “Oddio, quant’è gross…!”, ma non faccio in tempo a terminare la frase che l’obelisco di Enrico mi riempie la bocca. Gli stalloni mi stantuffano nei due pertugi: mi sento usato, e la cosa mi eccita da morire. Sono appeso ad una corda in balia di due cazzoni enormi che mi fottono a più non posso. Cosa c’è di meglio?
D’un tratto la mia bocca si svuota: Enrico si inginocchia sulla faccia del tipo e gli pianta la mazza in gola, mentre, chinato in avanti, mi morde i capezzoli. Poi si solleva e, fissandomi negli occhi, mi chiede: “Stai godendo, amore?”.
“Oh, sì! Sì!”, ...