1. La prima volta


    Data: 14/10/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: pio_desiderio, Fonte: Annunci69

    (Seguito di Sorpresa nello spogliatoio).
    
    “Ehi! Scala A, terzo piano” disse la voce di Alessandro attraverso il citofono, in una specie di sbadiglio addomesticato. Erano passati tre giorni da quell’incontro inaspettato nello spogliatoio della piscina e aveva approfittato dell’assenza dei genitori per invitarmi a casa sua. Ero eccitato ma spaventato allo stesso tempo; le mie viscere avevano cominciato a contrarsi già mentre ero in camera mia a prepararmi per uscire. Durante la mattinata ero arrivato diverse volte sul punto di chiamarlo per annullare tutto, mentre in altri momenti, quasi in uno stato ipnotico, mi carezzavo il cazzo attraverso la patta che pulsava, duro come il marmo.
    
    Entrai nel cortile di una tipica palazzina romana, cercai la scala giusta e salii i gradini con il batticuore. Dietro la porta d’ingresso socchiusa Alessandro mi stava aspettando. Indossava un paio di pantaloni sportivi sufficientemente aderenti da far trasparire i muscoli delle gambe e un’insignificante maglietta grigia, quasi fosse stata messa per dare una minima apparenza di finta formalità e per essere tolta presto. Aveva i capelli arruffati e la faccia di uno che si era svegliato da poco, dopo una notte passata in giro. Mi salutò con la sua tipica espressione che oscillava tra una smorfia d’ingenuità e un ghigno malizioso, diventata per me così familiare da riuscire a calmarmi un po’.
    
    “Ciao, entra!” mi disse con il suo fare da sbruffone. Mente chiudeva la porta dietro di me diedi ...
    ... un rapido sguardo alla casa ampia, ariosa e luminosa. Un grosso tavolo in noce in fondo al salone, qualche libreria alta e snella alle pareti vicino al divano e le tende bianche e leggere che scendevano dall’alto soffitto. La tipica dimora di una famiglia della Roma bene. Alessandro mi condusse in camera sua e io non potei che forzarmi ad aprire bocca per interrompere quel silenzio che mi metteva in imbarazzo.
    
    “Avete una bella casa!” esclamai seccamente.
    
    Ecco cosa succede quando si parla con la testa vuota dal nervosismo, ci si barrica sulle frasi fatte più viete che ci siano.
    
    Alessandro sorrise e, consapevole di quello che provavo davvero più di quanto lo fossi io stesso, si avvicinò e mi baciò senza tanti complimenti. Il suo odore mi riempiva la mente e il contatto fisico irrigidì violentemente i miei muscoli, per poi sciogliere ogni tensione. Mi sfilò gli occhiali dal viso e affondò la sua grande mano tra i miei capelli, mentre io non potei far altro che cingergli le braccia attorno al collo per non cedere all’emozione che mi attanagliava. Cominciò a spogliarmi lentamente, alternando le carezze ai baci e agli sguardi intensi che mi rivolgeva. Sussultai quando la sua bocca scese verso il mio collo, facendomi gemere incontrollabilmente. Dopo anni passati di seghe solitarie su porno e fantasie varie era incredibile constatare come il contatto fisico intimo con un altro uomo potesse essere travolgente. Il mio corpo, che prima non era mai stato toccato così, aveva ...
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