Corpo e mente, corpo o mente
Data: 12/04/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Amore&Psiche
Una camera, come tante, diversa ma sempre uguale, fosse di casa o di albergo non cambia. La porta che lascia il mondo fuori e isola, una finestra chiusa a nascondere da sguardi indiscreti o forse aperta a favorire la curiosità di chi guarda, trasgressione e paura, eccitazione. Una boccata di aria e panorami, traffico e rumori e gente e natura, vita. Un mobile scrigno di tesori personali, esperienze, doni. Una coperta, vestiti e calze, lettere, in cassetti tirati e chiusi mille e mille volte come mille e mille volte hai aperto il cuore alla quotidianità. Uno specchio, a guardarti, fuori, ma anche dentro, chi sei… cosa vuoi… gioia e lacrime, rabbia… passione. La freschezza dei primi giorni e il timore, la vergogna e oggi qualche ruga, capelli bianchi… uno, due, tanti, e consapevolezza, voglia e stanchezza. E il letto, caldo abbraccio di tante fatiche da lasciare; grande, matrimoniale condiviso solo con lui, altare di un amore unico fecondo e consapevole. Intimità da difendere come tesoro prezioso, rigenerante. Sei li in piedi, sola, a guardarti intorno, mentre attendi timorosa il suo arrivo. Ti ha chiesto, o meglio, ti ha detto – forse ordinato, ma non osi pensarlo – di prepararti come sai piace a lui. Reggiseno a balconcino che lascia liberi i capezzoli perché siano sempre pronti ad essere ammirati, carezzati, succhiati, tirati, esibiti; perizoma abbinato tanto piccolo da nascondere a fatica la tua parte più intima e preziosa. Senti il sottile tessuto trasparente sul tuo ...
... ventre, accuratamente totalmente depilato, scomparire tra le labbra gonfie che non potrà mai contenere e perdersi tra i globi sodi del culo solleticando l’inviolata rosetta anale. Il reggicalze stretto in vita trattiene con i suoi ganci le calze nere velate con balza ricamata. E tu sei li in equilibrio precario per le scarpe nere dal tacco alto che non hai mai voluto portare perché scomode. Sei li e ti guardi nello specchio e un senso di profonda vergogna si impossessa di te. Dove ti ha condotta? Cosa sei diventata? Un’immagine nella tua mente che cerchi di scacciare ma rimane insistente. “Puttana” così ti vuole? Così ti sogna? Come certe donne che vendono il loro corpo mostrandolo come merce preziosa. Non sarai mai così ma sai anche, ne sei certa, che nemmeno lui ti vuole così. Ma così ti ha chiesto di prepararti e tu lo ami e sai che lui ti ama, perciò hai obbedito, e questo obbedire, ripensandoci, un poco ti è piaciuto. Perché? Tu, donna rigorosa, hai ceduto alle richieste di tuo marito, hai lasciato nelle sue mani la tua vita, ti sei alleggerita della responsabilità del momento. Il senso di peccato continua a martellare la tua mente, ti senti sporca, cattiva… eccitata. Perché? Perché? Forse è vero che di notte sogni come tuo marito ti ha raccontato e sono sogni impossibili, irrealizzabili ma testimoni di una disponibilità, forse anche una necessità inconscia a cercare il piacere fine a se stesso, che ti sei sempre negata per scelta di valori. Ma dov’è il male se certe ...