1. Il mio lavoro


    Data: 12/04/2019, Categorie: Tradimenti Autore: bullboyking20

    ... che facciamo l’ultima visita.
    
    Andò dietro il separè, si spogliò e uscì nuda dalla vita in giù, ma con le autoreggenti. Rimasi senza fiato.
    
    - Mi sono svegliata. – Mi ha detto. – Con le autoreggenti impiego molto meno a spogliarmi e a rivestirmi. Com’è che devo mettermi?
    
    - Laura…
    
    - Sì?
    
    - Sei una bomba.
    
    - Come fai a dirlo? Sono più vestita dell’ultima volta…
    
    - Già…
    
    Si portò maliziosamente sul lettino, si sdraiò e poi si tirò su per mettere il culo in mostra. Gambe larghe e testa in giù. La classica posizione a V rovesciata che, con le autoreggenti scure, mi fa impazzire.
    
    - Chiama Lorenza, - disse.
    
    - Senti. – dissi balbettando. – Credo che tu sia ormai abbastanza brava da poter fare a meno della mia assistente che ti preme la schiena.
    
    - Dici?
    
    - Sì, certamente.
    
    - Sei sicuro? Non preferisci che ci sia anche lei?
    
    - No, vedrai che andrà tutto benissimo.
    
    - Bene allora, fai tu, da solo.
    
    In quella posizione era bellissima e le calze erano un invito a fare di tutto. Anche la visita, sia ben chiaro, ma non solo quella. Rimasi a guardarla un minuto.
    
    - Sei bellissima. – Dissi.
    
    - Lo dici prima ancora di avermi visitato?
    
    - Ehm, voglio dire che l’ano è perfetto.
    
    - Lo so, me l’hai detto già la prima volta. Vuoi procedere per favore?
    
    Presi la salvietta bagnata e le strofinai sesso e fessura, poi presi quella asciutta e la asciugai.
    
    - Passala ancora, - disse. – Mi sento ancora un po’ bagnata.
    
    Le presi la figa in mano con la ...
    ... salvietta, poi salii al buco del culo. Mi faceva un piacere immenso. Quelle calze mi avevano messo a terra.
    
    - Ora credo di essere asciugata, - disse con una certa sufficienza.
    
    - Già…
    
    Presi il rettoscopio grosso, lo lubrificai per bene e lo appoggiai all’ano.
    
    - Pronta?
    
    Non rispose.
    
    Spinsi dentro piano la punta, quindi procedetti piano fino a vedere l’ano allargato del tutto.
    
    - Spingi la schiena in avanti. – Le dissi.
    
    Lo fece. Infilai il rettoscopio grosso e per me fu come sodomizzarla con il cazzo. Provai una sensazione di calore al pene che si concretizzò con un’erezione classica. Non ero più il medico che visitava, ma il maiale che giocava con il suo culo. Lei lo sapeva e stava al gioco.
    
    - Ti gonfio un attimo, - le dissi.
    
    La gonfiai. Guardai dentro e la sgonfiai subito.
    
    - Sei perfetta, - le dissi.
    
    - Questo perché sai lavorare bene, - disse compiacente.
    
    Parlammo un po’ di tutto, finché non mi interruppe.
    
    - Scusa, - disse. – Se hai finito, potresti sfilare quel coso dal…?
    
    - Eh? Come ? Scusa! Faccio subito.
    
    - Piano, - disse. – con calma.
    
    Feci piano con calma. Poi passai la fessura con la salvietta umida e poi con quella asciutta. La figa perdeva ancora e la passai una seconda volta…
    
    - Puoi rivestirti, - dissi. – Purtroppo.
    
    Quest’ultima battuta mi era sfuggita e me ne pentii, però lei non commentò. Forse non aveva sentito…
    
    Certo non ero riuscito togliere gli occhi da lei mentre scendeva sconciamente dal lettino nuda e con ...
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