1. Storia si sesso


    Data: 13/04/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: nero24cm

    In una mattina qualunque Denise va al lavoro in anticipo per terminare un incarico affidatole all'ultimo momento dal suo capo. Appena arriva, però, si ritrova "vittima" del peccaminoso agguato di Patrick, il suo capo, che la travolge con la sua sfrenata e irresistibile passione. Denise dovrà così fare i conti con se stessa e con le proprie voglie. Divisa fra la ragione e il desiderio.
    
    Per tutto il resto del giorno lottai con e contro me stessa. Una guerra persa in partenza.
    
    Ero combattuta fra la mia parte razionale, che mi imponeva di troncare tutto, e la parte che invece a questo si opponeva con tutte le forze, perché non voleva rinunciare a quel piacere così sublime provato quella mattina.
    
    Quando il telefono squillò ebbi un sussulto. Con la mano tremante sollevai la cornetta.
    
    Vieni Disse la voce all'altro capo del filo e riattaccò senza aggiungere altro.
    
    Era Patrick.
    
    Basta! Pensai. Era giunto il momento di troncare tutto. Sarei andata da lui, glielo avrei detto e me ne sarei andata, e se avesse fatto storie mi sarei licenziata. Non avrei sopportato di vivere un altro giorno asfissiata dal panico e da quel senso di colpa. Rivolevo la mia tranquillità, anche se noiosa e patetica.
    
    Feci un grosso sospiro e andai incontro al mio destino.
    
    Non appena entrai, esordii ancor prima che mi dicesse cosa voleva:
    
    Patrick dobbiamo parlare Cercai di essere il più decisa possibile, ma la mia voce non volle saperne di sembrare risoluta.
    
    Certo - Rispose da dietro ...
    ... la mia schiena. Mi ero fiondata in quell'ufficio quasi ad occhi chiusi, senza nemmeno vedere se fosse solo.
    
    Era dietro di me - Ma non ora
    
    Infilò la mano sotto la mia gonna e mi penetrò con le dita. Soffocai in gola un gemito. Tutte le mie barriere crollarono e fui di nuovo schiava dei miei sensi.
    
    Vedo che ti eccita stare senza il tuo tanga - Se lo girò nella mano libera e se lo portò al viso annusandolo. Quel modo di fare così perverso e sporco mi piaceva da morire - Bene, perché dovrai imparare a farne a meno. Voglio saperti sempre nuda là sotto. - Le sue labbra mi lambirono il collo - Voglio saperti nuda per me - Famelico mi levò la gonna facendola scivolare a terra. Ero nuda, sotto la luce bianca che affogava il suo ufficio. Non c'era il buio dello sgabuzzino a celare le mie voglie. Erano lì, spiattellate davanti al mondo, talmente fiere e vittoriose da far fuggire il mio senso di colpa chissà dove - Quanto sei bella! Rantolò, gettando a terra il tanga e avventandosi sul mio seno.
    
    Ero stretta a lui in una morsa di piacere.
    
    Portò entrambe le mani fra le mie cosce e cominciò a massaggiare e massaggiare ovunque.
    
    Ansimai per quelle dita che si muovevano dentro e fuori di me, che scorrevano fra le mie labbra, che premevano e che accarezzavano magistralmente i miei pertugi, già assaporando il momento in cui sarei esplosa di piacere. Lo volevo dentro di me come quella mattina, e volevo la sua bocca fra le mie gambe. Lui sfilò le dita e liberò il suo sesso gonfio ...
«123»