1. Storia si sesso


    Data: 13/04/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: nero24cm

    ... di voglia. Si sedette sul divano in pelle e non esitai ad accontentarlo. Avrei fatto qualsiasi cosa pur di avere un altro orgasmo da lui. Mi chinai fra le sue gambe e cominciai a leccare quel membro imponente dalla base, risalendo lentamente, stuzzicando la sua eccitazione e trattenendola nella mia bocca. Lo vezzeggiai, lo baciai e lo succhiai spingendolo più giù nella mia gola, ingoiando tutto il suo piacere, fiera dei gemiti che emetteva, fiera di farlo godere.
    
    Non volevo aspettare. Fra le mie gambe c'era una festa in corso che non avevo intenzione di interrompere, così divaricai le gambe e con la mano libera raggiunsi il clitoride turgido e pulsante d'eccitazione. Con due dita lo liberai allargando le labbra e con l'altro lo massaggiai, lo titillai soffocando i miei urli di piacere sul suo sesso che mi riempiva la bocca.
    
    Patrick si alzò e mi fece fare lo stesso. Baciandomi avidamente mi spinse verso la sua scrivania. Voleva prendermi là sopra.
    
    Mi fece inginocchiare su di essa e allargare le gambe. Ero completamente aperta per lui e in attesa della sua bocca. Sentivo i miei umori colare e gocciolare sul piano di vetro. Mi baciò le cosce, le natiche, saggiando ogni centimetro della mia pelle, avvicinandosi ai miei pertugi vogliosi per poi allontanarsi nuovamente, centellinando i suoi baci con una lentezza crudele e facendomi scoppiare d'eccitazione. Sentivo la voglia di lui mordermi il ventre e uscire dalla mia gola in urli supplichevoli. Poi la sua bocca approdò ...
    ... nel mio dolce frutto e mi annullai nell'estasi del godimento. Le sue labbra succhiarono le mie labbra, la sua lingua mi penetrò, stuzzicò il perineo corteggiando il mio anfratto proibito, massaggiandolo e invogliandolo a lasciarsi andare all'estremo piacere. Ero ad un passo dall'orgasmo. Era piacere allo stato puro. Io stessa ero diventata puro piacere, completamente succube dei mie sensi, rapita da quel godimento che mi animava e che mi faceva muovere il bacino per spingere il mio sesso sempre di più verso la sua bocca.
    
    L'ufficio non era deserto, c'era ancora qualche collega al lavoro, chiunque avrebbe potuto entrare, ma non m'importava. Volevo solo godere. Godere di nuovo.
    
    Mentre la sua lingua continuava a mandarmi al manicomio, infilò un dito nel mio secondo ingresso. Mi ritrassi turbata, non volevo che mi prendesse lì.
    
    Rilassati - Mi disse - Vuoi l'orgasmo migliore che tu abbia mai avuto? Mi guardò con quello sguardo che sapeva risvegliare i miei sensi, senza smettere di giocare con il mio clitoride.
    
    Annuii. Come avrei potuto rifiutare? Sapevo bene l'immenso piacere che mi sarebbe scoppiato dentro se mi avesse presa da dietro, ma avrei voluto evitarlo per auto-punirmi per ciò che stavo facendo: non meritavo di godere così tanto, ma impazzivo dalla voglia di lui.
    
    Allora fidati di me E affondò di nuovo la sua lingua fra le mie gambe.
    
    Rimisi i piedi a terra chinandomi in avanti sulla scrivania. Patrick mi penetrò con forza, mentre le sue mani mi afferrarono ...