1. Maria Jose cap.1 - Il bagno del ristorante


    Data: 14/04/2019, Categorie: Masturbazione Autore: FrancoT

    ... inseguivano. Pensando a quei due in quella situazione, Maria Jose scoprì di essere eccitata. Dopo tre anni di solitudine, era piuttosto organizzata da quel punto di vista. Chiese al cameriere di aspettare qualche minuto a portarle da mangiare, prese la grande borsa nera di Givenchy e si recò in bagno. Notò che l'uomo della coppia che si scambiava effusioni le stava osservando le scarpe, un modello italiano, in suede fucsia, con il cinturino alla caviglia. Insieme a quel vestito nero a manica lunga, la facevano sembrare ancora più alta e magra di quanto già non fosse. Quando sceglieva le scarpe, le provava centinaia di volte e poi ne acquistava sempre un modello in più, rispetto a quello che si era prefissata. Le piacevano i tacchi e pensava che una donna li dovesse obbligatoriamente indossare. Chiuse la porta a chiave del bagno delle donne, che era piuttosto grande e dalla borsa tolse una bomboletta di spray igienizzante che spruzzò sui sanitari. Gli diede una passata con la carta igienica e poi, dopo essersi sollevata il vestito fino in grembo, si sedette. Il perizoma che indossava scivolò giù fino alle caviglie. Facendo attenzione che non toccasse terra, lo raccolse e lo infilò nella borsa. Le autoreggenti erano molto più comode dei collant in quelle occasioni. Aprì le cosce e portandosi una mano sul sesso, scoprì di essere già accaldata. Decise di pisciare visto che quel pomeriggio, nel corso della lunga riunione che avevano organizzato per discutere del bilancio, ...
    ... aveva ascoltato molto gli altri partecipanti ed aveva bevuto un sacco di acqua. Le piaceva pisciare prima del piacere e non dopo. In un attimo dalla sua passera uscì un getto consistente di urina che colpì prima la ceramica del wc e poi il pelo dell'acqua. Maria Jose aprì leggermente le cosce lasciando che la sua vescica si svuotasse velocemente, poi prese un pezzo di carta igienica per pulirsi, ma ci ripensò. Lasciò cadere le ultime gocce e poi si portò una mano sulla passera. Il suo pelo, folto e regolato dalla estetista dalla quale andava con una precisione svizzera, era imperlato di alcune calde gocce di urina. Non se ne preoccupò. Si strinse il sesso nella mano e si sentì viva ed eccitata. Quella era una scena che si ripeteva spesso negli ultimi due anni di astinenza. Masturbarsi all'improvviso, in un luogo pubblico, quando meno se lo aspettava. Era una voglia improvvisa che scaturiva dalla visione di qualcosa o di qualcuno. Quella sera era stata la coppia che si scambiava effusioni, ma poteva trovare eccitazione in un sacco di situazioni diverse. Lo aveva fatto nei posti più svariati. Molto spesso nei bagni dei ristoranti, ma anche un paio di volte nelle toilette di uffici dove si tenevano riunioni o assemblee di lavoro. Una volta aveva abbandonato per dieci minuti un cda per masturbarsi in piedi, dietro alla porta del bagno della sala consiliare, praticamente ad un paio di metri dal tavolo dove si teneva la riunione. Mugugnò quando le sue dita urtarono il clitoride che ...