187 - Dorella, sua figlia, il dottore, suo figlio e....
Data: 16/04/2019,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Incesti
Lesbo
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Gay / Bisex
Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu
... Contessa Ludmilla Veneziani Mannoni�..��La Contessa è quella signora che è uscita poco fa?��Si caraaa, proprio lei, darei tutto quello che ho per un paio di notti con quel maschione!!!�Feci la sostenuta e gli risposi..�Beh, si un discreto uomo, ma niente di speciale insomma���Signora Dorellaaaa.. io sono andato al loro castello e l�ho visto in piscina mentre nuotava e poi, Mariaaaa, l�ho visto uscire con il costuminoo bello imbottitooooo�. Sapesse signora miaaaa�..��Va beh Davìd, ho capito, ti piace il marito della Contessa, ma adesso pensa ai miei capelli per favore, domani è il mio compleanno e ci tengo ad essere ben pettinata.��Si, si, mi scusi signora, mi faccia vedere���Mentre il parrucchiere mi esaminava i capelli la mia mente pensava invece al professor Palmieri. Ci mancava la storia del costumino imbottito per farmi andare ancora di più in difficoltà psicologica.Uscii dal parrucchiere che erano le diciotto, mezzora dopo ero a casa, mia figlia, se ne stava sdraiata sul letto in camera sua con le cuffiette e la musica che sentivo anch�io anche senza le cuffiette. Dovetti avvicinarmi a lei e farmi vedere; allora, finalmente staccò dalle orecchie le cuffie e mi guardò.�Mami, che figa che sei!!!��Ma non sei capace di usare altri termini???��Ma cos�ho detto!!! Lo dicono tutti persino la nostra insegnante a scuola!!!��Pure la scuola è ormai degradata ed i professori si sono fatti prendere dal deterioramento generale!!!��Va beh, comunque sei bellissima!!!��Grazie Susy, sei ...
... un angelo, almeno tu mi vedi, scommetto che tuo padre non se ne accorgerà nemmeno!!!��Ma no vedrai che se ne accorgerà!!��Scommettiamo? Se se ne accorge i piatti li lavo io se invece non se ne avvede li lavi tu!!��Va bene, accetto la scommessa��La creatura era fiduciosa sulle capacità di osservazione di suo padre, mentre io lo ero molto meno. Susanna, appena diciassettenne, era ancora abbastanza ingenua e non sapeva naturalmente giudicare gli uomini, specie quelli come mio marito, che davano sempre o quasi sempre la priorità alla carriera ed al lavoro.Massimo arrivò a casa puntuale come sempre. Non ne comprendevo nemmeno io il motivo, ma questo suo essere sempre così preciso mi dava enormemente fastidio. Il mio uomo era la rappresentazione vivente e concreta della noia. Mi baciò sulla guancia e se ne andò nel suo studio. Già, l�avvocato aveva sempre un sacco di lavoro da portare avanti e la sua abitazione era in fondo un prolungamento, una appendice del suo studio in centro. Devo ammettere che con quel lavoro lui mi permetteva di vivere con un ricco budget mensile ed io ero legata a lui anche o forse soprattutto, per questo piccolo ed insignificante motivo.Comunque, come volevasi dimostrare, non si accorse del mio nuovo look e non se ne avvide nemmeno quando si sedette a tavola per cenare. Lui cenava sempre immerso nei suoi pensieri, nelle sue cause, nei ricorsi da fare, nelle lettere di diffida o solleciti di pagamento da inviare a qualcuno, magari ad un povero Cristo che ...