La metamorfosi
Data: 18/04/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Dapper240254
... matta di toccarsi si teneva la vestaglia per coprirsi. Lui la pregò perché l’aprisse e lei lo fece rimanendo però a gambe chiuse. - E’ una sofferenza doverti solo immaginarti disse lui. Io la guardai come per pregarla di aprirle. Lei era questo che voleva, fosse stato per lei le avrebbe anche aperte, non vedeva l’ora di farlo, ma voleva che fossi io a spronarla in modo che fossi io poi ad avere eventuali sensi di colpa e non lei. Così dopo aver visto il mio viso le aprì e gli mostrò il suo fiore rosa socchiuso e umido di umori. - Come vorrei essere li disse pronto lui davanti a quella scena, vorrei toccarti e leccarti tutta le disse mentre che se lo menava lentamente, fallo tu per me, toccati, datti piacere come se fossi io a farlo. - Lei come in trance mi guardò come a dirmi l’hai voluto, ora ne paghi le conseguenze. Aprì un po’ di più le cosce e cominciò a toccarsi guardando lui che faceva altrettanto. Smisero di parlare, entrambi con lo sguardo pieno di desiderio si guardavano con la voglia l’un l’altro di volersi. Lei prima lentamente poi penetrandosi sempre più freneticamente con le dita protese il bacino verso lo schermo e con dei lamenti goduriosi raggiunse l’orgasmo. Anch’io che già da un po’ mi toccavo ebbi un orgasmo fuori dal comune sborrandomi sulle mani e sporcando il pavimento. Anche lui non fu da meno e quando fu in procinto di venire fece un primo piano sul cazzo e sborrò sulla console mostrandole quanto fosse stata abbondante la fuoriuscita del suo piacere. ...
... Mentre si ripuliva la riempì di complimenti, le disse parole che a una donna piace sentirsi dire, e prima di lasciarsi le lasciò il numero di cellulare dicendogli che se e quando ne avrebbe avuto voglia e tempo di collegarsi in skype doveva solo mandargli un messaggio e lui si sarebbe collegato. Da uomo di mondo non tralasciò di dirle di porgermi i suoi saluti, cosa che apprezzai molto volentieri. Quando chiudemmo il collegamento ci guardammo esterrefatti. - Non dirmi niente disse incazzata e si alzò come una furia, ma che cazzo stiamo facendo disse, siamo diventati due pervertiti. Entrò in bagno e sbatté la porta. Quella sera non mi rivolse più la parola, non ci augurammo la buonanotte e non ci demmo neanche il solito bacetto che ci davamo da sempre prima di addormentarci. Al mattino il suo umore non era mutato e uscendo mi salutò e anche li non mi diede il bacio che di solito ci davamo. Ma la conoscevo, dovevo solo avere pazienza perché sapevo che a scuola avrebbe sbollito la collera e al ritorno a casa l’avrei trovata serena. Infatti la sera tornato a casa venne ad aprirmi la porta e mi stampò un bacio sulle labbra, sul tavolo c’erano i nostri soliti due bicchieri di vino bianco come aperitivo e finito il brindisi ci baciammo lungamente come suggello della pace ritrovata. Quando uscii dal bagno era ai fornelli, l’abbracciai da dietro e le mordicchiai i lobi, lei sculettò per allontanarmi dicendomi di lasciarla stare che era presa. Era bello fare pace dopo una arrabbiatura e ...