Come e’ iniziata la nostra storia (cap. ii di vi)
Data: 19/04/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: suntopless
... andandosi a stendere al sole per prendere la tintarella.
Pranzammo piuttosto presto. Avevamo preparato molto in fretta la brace ed altrettanto in fretta avevamo arrostito la carne sul fuoco.
Mangiammo tanto e soprattutto, come spesso accadeva a quell’età, bevemmo tanta birra, troppa birra.
Durante il pranzo parlammo e scherzammo abbastanza. L’aria a tavola era piuttosto distesa. Yoko ed Antonio, in un modo o nell’altro, sembrava avessero fatto pace o quantomeno stipulato una tregua.
Dopo pranzo, non ricordo chi fu, qualcuno avanzò la proposta di trascorrere un po’ il tempo giocando a carte.
Subito l’idea venne scartata, soprattutto dalle ragazze che dissero che con le carte si sarebbero annoiate.
Marzia propose allora un vecchio gioco da ragazzini, propose di giocare al gioco della bottiglia: obbligo o verità?
Inizialmente tutti la deridemmo e scartammo la proposta molto adolescenziale. Ma lei insistette. Disse che le sembrava un ottimo passatempo, divertente. Magari per renderlo ancora più interessante avremmo potuto stabilire delle regole un po’ più spinte, un po’ più piccanti.
Attirati dalla parola piccante, subito si schierarono con lei sia Piero che Antonio e tutto sommato anche Manuela fu d’accordo nel provare.
Non avendo noi che non ci eravamo pronunciati un altro gioco o un altro modo di trascorrere il tempo da proporre, ci accodammo.
Di bottiglie non ne mancavano: ne avevamo vuotate parecchie di birra! Iniziammo a giocare. Dopo qualche ...
... giro ci rendemmo conto che in effetti il gioco era piuttosto stupido, soprattutto per la nostra età. A questo punto, però, Marzia, per evitare che tutti ci trincerassimo dietro alla scelta della verità, ma soprattutto per dare un po’ più di pepe al gioco, propose di non avvalerci più delle bottiglie, ma di giocare tutti, a giro. I successivi giri sarebbero stati dedicati solo ai ragazzi con l’obbligo della verità. Poi sarebbe stato il turno delle ragazze con l’obbligo invece di fare qualcosa.
Un paio di ragazze cercarono debolmente di opporsi a queste regole, ma le convincemmo ad accettare facendo capire loro che altrimenti il gioco non sarebbe mai decollato. L’unica cosa che riuscirono ad imporci, altrimenti non avrebbero mai accettato, fu quella che ogni obbligo, sia per i ragazzi che per le ragazze, sarebbe stato deciso da una ragazza.
Si ricominciò piano, con cose innocenti e normali per quell’età. Del tipo: “Da quanto tempo non scopi?” oppure “Con quanti donne sei stato a letto?” oppure ancora “Cosa ti eccita o ti piace di più mentre fai sesso?”
Poi il gioco si fece un po’ più interessante. Marzia, che sembrava la più intrigante con le sue domande, propose di fare un paio di giri di verità dedicato solo alle ragazze prima di cominciare con gli obblighi per loro. Le ragazze, seppure obbligate a dire la verità, cercarono di cavarsela alla meglio nel rispondere alle domande. Marzia invece fu la più onesta e sincera tra tutte. Ad esempio confessò apertamente che lì, ...