1. Mio figlio 3 : Preliminari verso il paradiso


    Data: 20/04/2019, Categorie: Incesti Autore: Una mamma

    ... mia madre che con voce bassa ma tono deciso diceva al marito: -Pasquale stanotte vai a dormire nel letto di Mimino. Ti ho già cambiato le lenzuola e ti ho messo la pillolina sul comodino con la bottiglia d'acqua. Per tutta la notte non verrai disturbato di sicuro da nessuno perché la bambina dorme dai nonni e rientra domani sera.- -Va bene.- Era stata la laconica risposta di mio padre. Non appena in bagno,avevo notato che sulla poltroncina che usava mia madre per truccarsi,vi era poggiata una vestaglia da uomo corta e dello stesso tipo "Versace" ma di colore blu coi soliti disegni oro. Sopra vi era appoggiato un bigliettino scritto da mia madre di suo pugno che recitava: "Indossalo e vieni dalla mamma che ti aspetta e ti desidera non tardare amore di mamma!" Sotto la doccia,avevo ripreso a tremare mentre il cuore non smetteva di martellarmi il petto. Avevo fatto del mio meglio per mettermi in ordine e piacere alla DEA che mi aveva lasciato quell'intrigante massaggio carico di promesse. Dopo la doccia ed essermi preparato al meglio per la circostanza,evevo indossato la vestaglia e rimanendo scalzo,di soppiatto ero uscito dal bagno sperando di non incontrare mio padre che fortunatamente,a giudicare dal silenzio che avvolgeva la casa,doveva già essere al mio posto nel mio letto singolo. Con la cautela che imponeva la circostanza,avevo socchiuso la porta della camera dei miei trovandola avvolta in una specie di penombra. Due abajour dalla luce fioca sui comodini illuminavano il ...
    ... letto che sarebbe divenuto il mio talamo nuziale. Da una lampada posta accanto ad una dormeuse,si diffondevano nella stanza sottili lame di luce avvolte da una sorta di nuvola colorata. Quel particolare fenomeno luminoso era causato da un foulard traforato e stampato con un disegno astratto multi-color posto a guisa di fazzoletto sul cappello della lampada. Mia madre era ad attendermi distesa sulla dormeuse nella stessa postura in cui il Canova aveva voluto immortalare Paolina Bonaparte. Il suo corpo appariva mollemente adagiato sui cuscini mentre una vestaglia trasparente di frusciante seta,la copriva parzialmente lasciandole scoperti i gonfi seni dai bianchi riflessi marmorei solcati nella trasparenza della sua pelle sottile,da leggerissime venature bluette e sormontati da capezzoli appoggiati su grosse areole scure. Un braccio era mollemente disteso sulla testiera dell'imbottito mentre l'altro era proteso verso di me in un inequivocabile invito a raggiungerla. Mi ero seduto accanto a lei che avvolta dalla penombra appena sfiorata da quei magici riflessi di luce colorata mi appariva davvero come fosse la dea Venere ed io il suo Cupido. Inebriato dal suo profumo e dal mistero della sua carnalità,mi sono lasciato cadere sul cuscino e tra le sue materne,incestuose braccia. Avevo avuto solo il tempo di percepire il calore del suo corpo ed il contatto con la sua pelle liscia quando,col cuore in gola,mi sono sentito spingere la testa contro la sua sino ad incontrare con la bocca ...