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L'ufficio del desiderio
Data: 23/04/2019, Categorie: Etero Autore: roccolisa
... assistere ad uno spettacolo fantastico.La sua pelle comincio a tirarsi tutta dal freddo, sembrava quasi di acciaio e ad un tratto vidi sotto la camicetta il segno persistente dei sui capezzoli. Il mio cazzo che fin ora era rimasto costantemente barzotto, per via di uno sforzo mentale non indifferente, si irrigidì quasi da rompere il bottone dei pantaloni. Lei continuò ad avvicinarsi e si chinò per sedersi. Mi ritrovai con la sua scollatura a trenta centimetri dalla mia faccia , il suo profumo e la pelle d'oca fecero il resto. Non fece tempo a chiedermi se stessi bene dato il mio sguardo da fattone, che le misi quanta più lingua avevo dentro la sua bocca.Con le mani le afferrai i capelli e continuai a limonarla. Le nostre lingue erano un continuo intrecciarsi e succhiarsi. Quando mi staccai da lei aveva gli occhi rivolti al cielo come fosse posseduta. Le lasciai il tempo di riprendersi e guardandomi mi disse " era da quando sono arrivata la prima volta che sognavo lo facesse, non potevo fare a meno tutti i giorni di pensare a questo momento " io molto compiaciuto non dissi una parola. In tre secondi i bottoni della camicetta furono tutti slacciati, la feci rimanere con solo il suo reggiseno di pizzo bianco. L'effetto del bianco sulla sua pelle abbronzata dalle lampade mi fece eccitare ancor di più. Le mie mani esploravano ogni millimetro del suo corpo mentre lei rimaneva immobile. La spogliai tutta preso da una foga da maniaco. Rimase solo in perizoma e reggiseno. Finalmente ...
... era arrivato il momento di vedere tutto. Non c'era più spazio all'immaginazione. Le calai il perizioma lentamente, le mie dita scivolando fino ai piedi provocarono profonde scosse di solletico e la pelle d'oca si fece rivedere. La sua vagina era depilata in modo impeccabile. Il pelo calibrato, disegnava una leggere striscetta che dal solco sopra al clitoride saliva. Il mio sguardo salendo passo l'ombelico e arrivo ai meloni. Contenuti a fatica dal reggiseno che nel giro di tre secondi cadde ai sui piedi. La visione di quei capezzoli marmorei mi fece quasi venire nei boxer.Fatto tutto ciò ... Lei mi guardo e disse " e adesso tocca a lei ... Non mi sembra giusto che lei sia ancora vestito ". Si chinò e comincio a sbottonarmi la camicia. Le dita snocciolavano uno ad uno o bottoni e la sua lingua scendeva dal collo man mano. Via l'ultimo bottone e mi apri la camicia lasciandomi a petto nudo. La sua lingua e le sue mani passarono ogni centimetro quadrato del mio torace. Dopo avermi tolto quel pezzo di stoffa, passò la mano sui pantaloni. Accarezzò il mio bastone duro ed ebbe un sogghigno di eccitazione. Passò a slacciarmi la cintura, sbottonarmi i pantaloni e abbassare la zip... Dalla lentezza della camicia, passò ad uno scatto veloce, dopo aver sentito la quantità sotto i boxer. Dopo avermi slacciato le stringhe mi alzai dalla poltrona e lei afferrò i pantaloni e li tirò verso il pavimento. Rimasi così con i boxer davanti a lei, ora anche lei era incantata. Le sue dita percorsero ...