1. Mis(s) ano adriatico. sesso al buio.


    Data: 24/04/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: ClubGodo87_II

    ... senza dirci nulla ma comunicando tutte le nostre sensazioni.
    
    Il tempo di arrivare a casa e chiudere la porta alle nostre spalle. Tutto cambiò.
    
    La voglia e l'attesa erano troppo alte per continuare a far finta di nulla.
    
    Presi Marco e lo trascinai contro la porta della cucina. Cominciai a baciarlo, senza neanche chiedermi di un eventuale rifiuto. Prima timidamente, poi in modo passionale.
    
    Ero io a condurre il gioco, questa volta.
    
    Lo accarezzai, appogiando la testa sulla sua spalla. Avevo sognato quel momento troppe volte.
    
    Continuammo a scambiarci effusioni, fin quando iniziai a sbottonargli la camicia.
    
    Ricordo di non aver mai tolto lo sguardo dai suoi occhi..che col passare dei secondi sembravano ancora più lucidi, grandi, magnetici.
    
    Ogni bottone che saltava era un gemito affannoso. Una conferma della nostra voglia di unirci.
    
    Arrivò il momento di togliergli i pantaloni, partendo dalla cintura.
    
    La sfilai come una sciabola dal suo fodero. Continuando poi con la zip delle braghe.
    
    Mentre le mie mani si avvinghiavano a lui, la mia bocca toccava il suo collo. Mordicchiava, leccava, succhiava. Lo cingeva, scaldandolo.
    
    Lo baciai un'ultima volta, prima di cominciare a leccargli il cazzo. Già duro.
    
    Scartai il pacco, togliendo anche gli slip. Ormai superflui.
    
    Inumidendo leggermente il glande, mi ritrovai tutto il pisello in bocca in pochi secondi.
    
    La voglia di inglobarlo era immensa e repressa per troppo tempo.
    
    Iniziò a stantuffarmi la ...
    ... gola, sempre fermo allo stesso punto. Accanto a quella porta di legno.
    
    Con pollice e indice tenni stretta la base dell'uccello, lucidando le palle.
    
    Volevo essere esagerato questa volta. Affinchè si ricordasse di me ancora più a lungo.
    
    Gli proposi dunque di continuare sul letto, più comodamente.
    
    Il materasso era ancora coperto da un telone di plastica, comunemente adagiato per i lunghi periodi di inutilizzo.
    
    Senza spostare nulla, spinsi Marco giù, facendolo sdraiare.
    
    Portai dunque un cuscino dietro la sua schiena, in posizione verticale, affinchè potesse essere abbastanza comodo da guardarmi mentre lo spompinavo.
    
    Con lenti movimenti di lingua lo leccai come un gelato, un grosso cono alla crema.
    
    Arrivato alla sommità, non trascuravo di infiammarlo con la mia gola bollente, prima di riscendere dall'altra parte dell'asta.
    
    Marco era in estasi, così come me. In una danza d'amore inconsapevole.
    
    Rivolsi lo sguardi all'armadio e notai una vestaglia appena fuori dall'anta principale.
    
    Mi venne subito in mente di prendere quella corda e così feci.
    
    Un nastro di raso, color rosso acceso, che afferrai frettolosamente.
    
    Lo portai a me, raggiunsi Marco e.. lo bendai.
    
    Volevo che sentisse il mio piacere senza guardarmi. Senza poterlo guardare negli occhi.
    
    Continuai a praticargli un intenso bocchino, fin quando, io ormai fradicio...capì di volere altro.
    
    Senza dirgli nulla...sputai sul palmo della mia mano destra e la portai all'ano.
    
    Masturbando Marco ...