1. Erika


    Data: 24/04/2019, Categorie: Etero Autore: dolceeros

    Come ogni venerdì sera salgo sul treno che mi riporta a casa dopo una settimana di lavoro fuori sede.Gli stessi visi le stesse facce stanche si sempre. Benedetti auricolari che ti permettono di fare un viaggio di due ore senza dover pensare a nulla e senza rischiare di dover sostenere una conversazione inutile con altrettanto inutili compagni di viaggio.Certo se il treno si ferma in mezzo alla campagna e rimane fermo un'ora e se davanti a te c'è una ragazza che hai già visto mille volte sul treno, ma che per tua sfortuna mai si è seduta di fronte a te, regalandoti la vista di una generosa porzione delle sue gambe, il discorso cambia...Si chiamava Erika. Lo scoprii dopo averle prestato il telefono per avvisare casa che sarebbe arrivata tardissimo per via di una coincidenza mancata alla stazione di Bologna. Il suo cellulare era scarico e le sue labbra grandi e invitanti mi avevano convinto in un secondo a prestarle il mio. Inevitabile fu dunque intrattenerci in una conversazione sul cosa fai, dove vai, quanto sei figa. Beh questo lo pensavo io mentre lei parlava e sicuramente questi pensieri mi impedivano di nascondere il mio sguardo che spesso si posava sulle sue gambe e sul suo seno. A un primo sguardo una terza piena che tirava in modo splendido una maglia di cotone leggero. Non so a voi ma a me quelle pieghe che fa la maglietta proprio al livello del seno fanno impazzire.Scoprii che aveva tre anni in meno di me e che doveva raggiungere i genitori per il fine settimana e ...
    ... ovviamente da buon 38enne per nulla interessato le chiesi se non poteva farsi venire a prendere da un'amica o un amico. Sinceramente non so cosa mi rispose perché ero troppo impegnato a immaginare quelle labbra che facevano su e giù sul mio cazzo. Erano belle, gonfie e per quanto potessi solo immaginarlo calde e morbide.Il treno ripartì e in mezz'ora arrivammo a destinazione. Mezz' ora fu più che sufficiente a convincerla che A non ero un pervertito e B che rimanere in stazione a quell'ora e aspettare il treno delle 23 era il modo migliore per trovarlo davvero il pervertito.Cosi finimmo a bere qualcosa in un locale del centro in attesa che arrivasse l'ora del suo second treno.Il treno partì alle 23 precise, ma senza Erika a bordo.Alle 23 precise Erika era in casa mia, mollemente adagiata sul divano. Io ero appena più in basso, piacevolmente dedito a leccarle la figa calda ed estremamente curata. Un dettaglio questo che mi fece ancora venire più voglia di affondare la lingua in quella carne morbida e calda.La stavo leccando con dedizione, senza fretta, visto che fino al giorno dopo non c'erano treni per lei. Era successo molto in fretta...evidentemente la chimica era stata perfetta e la situaZione intrigante. Evidentemente non ero il solo ad aver apprezzato l'aspetto fisico del mio interlocutore e questo lei me lo aveva dimostrato al secondo orgasmo che le avevo procurato con la bocca, quando mi aveva fatto rotolare sul tappeto e si era messa a baciare il mio petto e i miei ...
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