Lo sconosciuto
Data: 28/04/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: martaeteo
A casa, finalmente la giornata volge al termine. Il mio rientro a ridosso dell’ora di cena non lascia dubbi: la giornata è stata lunga e impegnativa.
Ma finalmente arrivo.
Lascio la borsa, tolgo il soprabito che mi ha avvolto in un piccolo abbraccio proteggendomi dalla pioggia che cade lenta ma imperterrita da ormai tutto il giorno.
Sfilo il mio decoltè nero dal tacco ben visibile, ma si sa il tacco nobilita dalla caviglia ai fianchi per cui non puoi farne a meno.
I capelli bagnati, il trucco risente della giornata impegnativa e della pioggia...
La camicetta di seta bianco perla con bottoni rivestiti in seta adagiati all’interno di asole molto piccole è semi bagnata e lascia trasparire il mio balconcino di pizzo nero dalle spalline fini e dal decoro delicato. Un pizzo che lascia intravedere un’aureola importante dal capezzolo morbido.
Il ferretto su cui si adagia una perfetta coppa C rimane immobile senza lasciare nulla al caso.
Sbottono la camicia che lascio sul pavimento di parquet in legno scuro.
Scendo ad occuparmi della gonna nera a tubino sotto il ginocchio. È attillata sui fianchi lascia intravedere forme generose e sensuali. La zip sul retro color argento ben visibile le dà un piccolo tocco pank che urla al mondo “guardami perché so che non puoi farne a meno”.
La tiro giù, lasciando spazio al tanga nero in pizzo che copre sapientemente la mia quintessenza perfettamente liscia e glabra da qulasivoglia inospitale peluria.
La gonna scivola ...
... al fianco della camicetta e le autoreggenti nere velate perfettamente aderenti alla mia gamba la seguono, così come il reggiseno e il tanga.
Finalmente nuda entro nella mia enorme doccia, c’è uno spazio infinito comodo chiusa in parte da un vetro totalmente trasparente.
Apro l’acqua e non vedo l’ora di sentirmela addosso... ed eccola calda, avvolgente, abbondante. Lascio che mi bagni perfettamente in ogni singola cellula, molecola del mio corpo.
E tu...
Hai visto i miei vestiti a terra e senti l’acqua della doccia scrosciare....
Entri mi guardi dal vetro mentre il sapone dal profumo di cocco vanigliato delicato mi scivola sulle spalle, sul sedere, sul seno...
La scelta è banale... ti spogli entri in doccia ed eccoti!!! Uno di fronte l’altro , fisico che sembra scolpito da Michelangelo ti passo la spugna e lascio alle tue sapienti mani la mia schiena, le mie braccia, il mio seno che pieno di schiuma ti scivola via....
Mi tiri a te e sento la tua lingua sul collo, sulla schiena, sul seno, sul pube a seguire la strada che poco prima avevi segnato col sapone.
Sfiori la mia quintessenza ammorbidita dall’acqua calda e impaziente di sentire la tua lingua. Sei avaro del mio sapore e quindi ne vuoi di più e lasci il clitoride per affondare per gustare una sapidità più intensa e in effetti la trovi e la circuisci per bene, ma con calma.
Vuoi lasciarmi il tempo di abituarmi al tuo corpo, del tutto nuovo per me; vuoi lasciarmi il tempo di adattarmi ad un fallo ...