Da collega a amico, da amico a ... (parte v)
Data: 28/04/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: kingSAZ
Roberto ormai mi scopava quasi quotidianamente. Di certo dopo la palestra tre volte a settimana. Lui diceva che la palestra gli mette voglia di scopare, a vedere quei culi sodi di quelle femmine tutti intorno gli si gonfia. Io ormai le femmine non le guardavo più. Avevo quel cazzo di boa a disposizione, quel corpo sudato e peloso, quel culo sodo da urlo che chi cercava altro. Ogni cavalcata a casa sua o a casa mia, coinquilini permettendo, era un crescendo di piaceri.
Le pisciate in bocca erano all'ordine del giorno, anche in ufficio a volte, merito del bagno con antibagno chiudibile con doppia porta. Entravo io nel bagno e chiudevo a chiave, lasciando l'antibagno aperto. Poi entrava lui nell'antibagno chiudendo quello, lo facevo entrare, mi pisciava in bocca, si sgrullava e usciva. Poi uscivo io, così che sembrasse che lui si stava lavando le mani, mentre nel bagno io facevo i miei comodi. E in quel bagno lo abbiamo fatto anche se quel pitone, benché allenato, mi faceva sempre urlare. Quindi scopavamo lì solo se i nostri coinquilini non davano modo di sfogare la sera prima i nostri bisogni, facendo attenzione a non fare rumore.
Roby era felice, diceva che da quando ero la sua zoccola, oltre che suo collega e amico, le palle gli facevano molto meno male. Perché lui non avrebbe mai tradito la sua Annalisa con un'altra donna, ma in testa sua un culo di un uomo era solo un buco da riempire, e quindi non era più tradimento di una sega.
Questa teoria devo dire che non la ...
... condividevo: mi stavo affezionando a lui in maniera quasi maniacale, mi mancava il suo respiro porco quando scopa, la sua nerchia gonfia tra le chiappe, il suo sudore addosso, l'odore della sua pelle virile, le sue mani callose. Mi mancava anche se lo vedevo tutti i giorni, se mi possedeva sessualmente, forse mi stavo innamorando? No! Non posso innamorarmi di un mio amico etero, che ama la sua donna alla follia e non rovinerebbe 8 anni di relazione per un frocetto innamorato.
Un giorno eravamo a casa mia, tornavamo da un aperitivo di sabato sera a base di scampi crudi, ostriche e champagne. Ci eravamo trattati bene quel giorno, presi dalla gioia della quattordicesima mensilità. Alcol dell'aperitivo, sommati agli effetti della marijuana del nostro collega Lorenzo che offre sempre in quantità generosissime in cambio di niente, arriviamo a casa mia che Roby era distrutto. Come ogni volta che si lascia prendere dai fumi del fumo e dell'alcol, diventa anche in pubblico molto più affettuoso. Non ha esitato ad abbracciarmi più volte, a dirmi che mi voleva bene, a dimostrarmi quanto ci tiene a me come amico, cosa che da sobrio non ammetterebbe ma per puro orgoglio partenopeo. Arrivati a casa gli dico di andare a dormire, ma lui barcollando mi tiene per un braccio e mi sbatte al muro:
" A dormire? Uè fratè, io voglio scopa', la canna mi ha messo voglia "
" Roby, e la palestra, e la canna, tu mi pare che ogni scusa è bona "
" Statt' sitt' e girate " e detto ciò mi ribalta ...