Tanga al mare
Data: 29/04/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: tragittiscolpiti
... dell’esperienza.
La sera mi chiamò per raccontarmi l’accaduto, andato ben oltre le mie aspettative.
Scelse quel terzetto perchè mentre prendeva il sole la guardava con insistenza, soprattutto dopo la passerella fatta ancheggiando dalla mia ragazza prima e dopo il suo primo bagno.
Il più carino dei tre le aveva fatto l’occhiolino facendola arrossire e dando il là ad un gioco di sguardi sottile. Quando il caldo torrido le impose un’altra immersione quest’ultimo la seguì ed attaccò bottone. Si chiamava Andrea ed era poco più che ventenne, quasi dieci anni più giovane della mia ragazza. Fu nell’ambito di quelle chiacchiere che lei gli chiese innocentemente di fotografarla, per poter mandare le immagini al suo ragazzo lontano.
Tornati agli asciugamani lui informò gli amici della questione, suscitando l’imbarazzo di lei, ancora nascosta dietro la sua finta ingenuità...
Così mentre uno faceva la foto gli altri due si misero ai fianchi della mia slanciata compagna, talmente in difficoltà da non riuscire neanche ad obbiettare alla cosa.
Scattata l’immagine la vergogna però si tramutò in qualcosa di diverso. La sensazione di rivalsa ed un certo senso di vittoria verso chi l’aveva messa in quella situazione contribuirono a scatenare una vanità che ben presto, favorita dalla situazione, si tramutò in carica erotica.
Chiese allora di fare una foto anche girata di spalle, per rendere ancora piu felice il suo ragazzo. I ragazzi si guardarono entusiasti, subito si ...
... organizzarono ed infine, sentendosi incoraggiati, Andrea ed il suo amico Carlo poggiarono sul culo le loro mani al momento dello scatto.
Lei sorrideva divertita e, vista la precoce confidenza, accettò di avvicinarsi ai tre col suo asciugamano.
C. andò a prendere qualche birra mentre Andrea e Michele intrattenevano l’unica donna.
I complimenti fioccavano e l’alcol scorreva veloce sotto il sole, così si decise di bere all’ombra d’un bar l’ultima consumazione. Per tutto il tragitto sentì mille occhi sul suo corpo, sia dei suoi accompagnatori che dei parecchi bagnanti. La cosa cominciò ad eccitarla e l’eccitazione a renderla più disinibita.
Si accorse solo dopo che i divanetti scartati dal trio sarebbero stati meglio delle sedie di metallo intorno ai tavolini. Le sue natiche erano in bella vista, evidenziate dallo spazio visivo compreso tra il ridotto schienale e l’alluminio su cui poggiavano. Leggermente schiacciate dal peso del busto erano ancora più sensuali, la loro plasticità stimolava il desiderio di un delicato morso.
Finito il primo giro ce ne fu pure un secondo ed ormai l’atmosfera era divenuta più rilassata. Il sole era ormai calante quando in lei balenò l’idea di rincasare prima di cena, visti anche gli indumenti che indossava. A. disse che loro avevano parcheggiato proprio a ridosso del baretto e si offrì di accompagnarla alla sua macchina, posta più distante.
Il bar intanto si stava riempendo di gente non più vestita in costume, ed il culo della mia ...