La nuova vicina di casa - parte 1
Data: 29/04/2019,
Categorie:
Etero
Autore: cri69libero
La nuova vicina di casa – Parte 1
Salve a tutti, sono C. e scrivo questo testo per allietarvi la giornata raccontandovi ciò che mi è successo alcuni mesi fa’.
Abito in un paese abruzzese tranquillo, molto tranquillo, dove non succede mai niente di particolare, la vita scorre lenta e piatta, non succede mai nulla di strano, salvo alcuni giorni.
Alcuni giorni come quel giorno.
Quel giorno cioè il giorno in cui i miei vicini di casa, due signori romani, decisero di lasciare l’abitazione dov’erano in affitto per tornare nella capitale, loro luogo di origine.
Saluti, abbracci, scambio di ricordini e poi ancora calma e normalità, tutto come prima.
Fino a due settimane dopo.
Tornando da lavoro vedo un’avvenente signora mora, alta, un po’ in carne ma molto carina uscire dalla casa in cui fino a poco tempo prima vivevano i romani.
Il proprietario mi riconosce e mi ferma, inizia il discorso presentandoci e facendomi quindi conoscere Angeliña, l’avvenente signora che, scopro, è spagnola.
Mora, capelli lunghi, a occhio avrei detto sui 34 anni, occhi scuri, con il segno di un anello tenuto per molto tempo ma che ora non c’era più.
Il proprietario mi dice che la signora si sarebbe trasferita pochi giorni dopo, chiedendo quindi già scusa per il casino che si sarebbe creato per lo scarico degli arredi.
Rispondo che non ci sarebbero stati problemi e di non esitare a bussare a casa, se in qualunque momento avessero avuto bisogno di qualcosa.
Ci ...
... salutiamo e la signora mi lascia andare via facendomi un lungo sorriso.
La notte la passo pensieroso, non riesco a togliermela dalla testa, quella spagnola così “particolare”, ma a parte questo dopo pochi giorni si torna alla solita vita piatta.
Arriva il giorno del trasloco e mi offro volontario per aiutare la signora con la sistemazione delle cose nel finesettimana, ma mi ringrazia e mi dice di non preoccuparmi.
Il giovedì sera successivo, rientrando in casa, vedo Angeliña che mette l’acqua ai fiori, intanto la squadro e noto che indossa una camicetta bianca a righine nere, molto leggera, corta e scollata, una gonna nera altrettanto corta, un paio di reggenti bianche, quasi trasparenti, con le finiture nere, di cui si vede anche il bordo superiore, e ai piedi un paio di scarpette nero lucido aperte con un tacco molto alto, ma allo stesso tempo molto raffinate.
La saluto e lei mi invita a salire a bere qualcosa da lei, la ringrazio e rifiuto ma lei insiste, al che salgo, un po’ controvoglia per la pessima giornata a lavoro.
Entro in casa, lei mi fa accomodare, versa due bicchieri di Campari, iniziamo a parlare del più e del meno, dove lavoriamo, le aspettative di ognuno di noi, le nostre famiglie e, inevitabilmente, si arriva a parlare anche delle rispettive relazioni sentimentali ed affettive.
Mi racconta di essere divorziata, di non avere figli né altri parenti in Italia, e che le piacerebbe instaurare una relazione con qualcuno per avere anche solo un po’ di ...