Ho tradito il mio ragazzo con un avversario (parte ii)
Data: 04/05/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Milla90
... la scorsa volta? O ne vuoi ancora? –
Quando faceva così lo avrei ucciso. Non aveva un minimo di rispetto o di buone maniere.
- No, razza di idiota! La volta scorsa è stato… un errore. Non doveva succedere ed io mi sono lasciata tirare dalla situazione. Sono venuta a dirti che ti ricordo che ho un ragazzo e che non voglio niente a che fare con te –
- Io volevo metterti dentro solo la punta, sei tu che mi hai lasciato scivolare dentro completamente – si difese lui, giocando sporco.
- Ti ho detto che è stato un momento di debolezza. Per quanto mi riguarda puoi continuare a scoparti chi ti pare e piace. Soprattutto le tue due amichette qui fuori –
- Oh merda! Me n’ero scordato. Ormai quelle mi stanno incollate. Devi farmi un favore, ti prego. Un favore e poi sparirò dalla tua vita – sembrava realmente disperato. Così disperato che decisi di ascoltarlo, solo per capire che cosa lo spaventasse così tanto.
- Quelle stasera sono qui, perché pensano che le porterò io a casa. Loro non ti conoscono, se ci vedranno assieme non proveranno nemmeno ad avvicinarsi. Fammi questo favore. Sali in macchina con me, poi ti riporto qui – mi spiegò.
Io ci pensai su un momento, poi gli dissi che accettavo.
Aspettai che facesse la doccia, spiando ogni tanto quella lattina di cocacola che gli pendeva da in mezzo alle gambe, e che mentre camminava gli sbatteva su una coscia e poi l’altra. Poi si vestì ed uscimmo assieme. C’erano ancora un po’ di persone fuori, tra cui le due ...
... troiette di cui Marco aveva paura. Appena lo videro fecero per venirci incontro, poi notarono anche me e rallentarono. In quel momento il mio finto-amante, mi prese e mi baciò. Un bacio sulle labbra. Sentii la sua lingua nella mia bocca. Io non risposi al bacio, ma stetti immobile, per far credere alle due ragazze che la scena fosse vera. In quel momento realizzai che nemmeno facendo sesso ci eravamo baciati e quella sensazione fu strana.
Per fortuna la cosa non durò molto, lo seguii alla macchina e salii con lui. Era una vecchia panda gialla in condizioni di totale degrado. Non era impolverata solamente fuori, ma anche dentro era piena di bottigliette vuote, fazzoletti usati e tanta polvere.
- E ora? – gli chiesi spazientita.
- Ora facciamo un giro, così ci vedono andare via assieme definitivamente – accese la macchina e dopo una rapida manovra uscì dal parcheggio del campo.
- Sono due vampire quelle ragazze –
- Bhè non le insultare, alla fine anche tu sei tornata per questo – mi rispose toccandosi il pacco con una mano, mentre con l’altra teneva il volante.
Io diventai tutta rossa per l’imbarazzo e la rabbia, poi aggiunsi – non sono qui per il tuo affare, ti ho già spiegato perché sono qui! –
Lui fermò la macchina in uno spiazzo non troppo distante da dove eravamo partiti e si sbottonò i pantaloni.
- Guarda che sei tu che sei venuta qui stasera. Fosse per me non ti avrei mai più cercata – mi spiegò lui, mentre alzava il sedere per levarsi i jeans. Si ...