Tutti per uno - 2
Data: 04/05/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad
... scoperto in un angolo dietro una trave.
“Chi è là? - chiese lo sconosciuto – Chi c’è?”
D’Artagnan non rispose. L’uomo si fece più vicino e cercò di illuminarlo bene, sollevando la lanterna.
“Ma che cazzo?... ehi, che ci fai con le braghe calate? Un momento… ho sentito qualcuno che scappava… Sì, era proprio qualcuno che scappava. Allora voi due stavate… Ah, ah, ah, ah – scoppiò a ridere - due sodomiti colti sul fatto! Ci divertiremo quando vi bruceranno sulla piazza di Greves!”
D’Artagnan si sentì gelare il sangue e cercò di farsi ancora più piccolo, rannicchiandosi nella paglia: perfino nella lontana Guascogna era arrivata la lugubre fama della piazza di Greves, dove si eseguivano i supplizi e le condanne a morte per i malfattori così incauti da incappare nelle maglie della giustizia.
“Lo sai cosa facciamo ai sodomiti, prima di bruciarli? – proseguì implacabile l’uomo facendoglisi ancora più vicino e chinandosi sopra di lui con la lanterna ben alta nella mano – vi infiliamo in quel culo marcio tanti bei bastoni arroventati, così bruciamo il diavolo che ci si nasconde dentro, prima di bruciare tutto il resto.
Avanti, muoviti, - concluse con piglio autoritario – ti arresto per sodomia e mi dirai anche chi era il tuo complice.”, e lo afferrò per un braccio, cercando di tirarlo su.
“No, per favore… - gemette D’Artagnan, facendo resistenza – lasciami andare, farò tutto quello che vorrai.”
“Farai quello che vorrò? Ah, ah, ah, ah… Lo sai con chi stai ...
... parlando, bastardo? Guardami! – gli intimò – Sono il visconte de La Tour, capitano delle guardie del Cardinale e ti arresto per il reato capitale di sodomia.”
D’Artagnan si vide perduto, il suo sogno di diventare moschettiere naufragava miseramente prima del tempo. E per di più naufragava tra le fiamme di un rogo!
Implorò il capitano di lasciarlo andare, che era appena arrivato dalla Guascogna, senza un soldo in tasca e quelle cose le aveva fatte non per vizio, ma per necessità, per pagarsi un posto a dormire sulla paglia. E tanto disse e tanto fece, che se non a impietosire, riuscì per lo meno a scuotere il proposito del visconte de La Tour, che dopo un po’:
“E adesso vorresti pagarti la libertà.”, fece con voce più sommessa.
“Per favore…”, ripeté D’Artagnan.
“Già, ma cosa potresti darmi in cambio, se ti lascio andare? Denaro non penso che ne hai.”
D’Artagnan scosse la testa.
“Lo immaginavo… Del tuo culo smerdato non so proprio cosa farmene… Cosa potresti mai avere che…”
D’Artagnan ebbe l’impressione che quello stesse giocando con lui come il gatto con il topo, ma se valeva a salvargli la vita, che facesse pure.
“Magari… - fece ad un tratto – Vieni qui, - gli ordinò – in ginocchio!”, e cominciò ad armeggiare con la braghetta, tirandone fuori il cazzo ancora mezzo floscio che si tenne con due dita.
Per un istante, D’Artagnan temette che volesse pisciargli addosso e si irrigidì. Ma quello aveva ben altre intenzioni.
“Apri la bocca!”, gli disse ...