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La mia prima volta
Data: 05/05/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: oralpig
... fianchi, non ascoltava i miei lamenti nè che avevo incominciato a piangere per il dolore, lui mi penetrava con forza e io piangevo perché il bruciore che mi provocava il suo cazzo era insopportabile, ma lui ormai era partito e non lo avrebbe fermato nessuno, neanche le mie grida di sofferenza, che man mano che lui mi stantuffava il culo diventavano sempre meno accentuate ed io incominciavo a provare un leggero benessere che aumentava ad ogni suo colpo, fino a che quelle botte che mi dava divennero per me e il mio culetto sempre più gradevoli e cominciai ad incitarlo di darmelo sempre più forte; così Gino cominciò ad estrarlo per intero e a rimetterlo dentro in un sol colpo, così ogni volta che lui lo respingeva dentro di me io sentivo un gran tuffo nella pancia che mi provocava un’eccitazione maggiore. A queste sue spinte io strinsi i glutei così lo sentivo ancora meglio quando mi penetrava. Gino continuò per diversi minuti che mi diedero l’estasi, ero messo a pecora e lui mi stringeva fortissimo i fianchi ed io non sentivo alcun dolore, sia i suoi colpi sia ...
... la stretta delle sue mani mi davano benessere. Ad un tratto Gino si fermò e sfilò dal mio buchetto il suo cazzo, mi rigirò verso di lui e masturbandosi lo avvicinò alla mia bocca dicendomi di aprirla; a questa sua richiesta io acconsentii e lui continuando a segarsi mi schizzo in bocca e sulla faccia dicendomi di leccare il suo seme ed io lo feci, inghiottendo ogni sua goccia e leccando la sua cappella ancora piena della sua sborra. Ora il suo cazzo odorava dei miei umori che erano colati dal culo ed io leccavo ingordamente tutto quel liquido che era sul cazzo di Gino, lui continuava a mettermelo in bocca e poi subito dopo lo toglieva. Alla fine esausto si buttò sul letto abbracciandomi ed io continuai a leccargli il membro che continuava a rimanere duro ed a rilasciare gocce di sperma sempre che io ingurgitavo avidamente. Piano piano il cazzo di Gino divenne moscio e io lo tenni stretto nel palmo della mano. Ormai si era fatta l’ora di andare e Gino mi accompagnò alla porta ci salutammo con la promessa che ci saremmo rivisti l’indomani, cosa che avvenne. .