1. Ragazza immagine


    Data: 09/05/2019, Categorie: Etero Autore: GiuliaTreviso

    "Potresti guadagnare bene e risolvere i tuoi problemi divertendoti". Mi aveva detto così Jacopo. Ci eravamo ritrovati su facebook dopo anni in cui non ci sentivamo, da quando frequentavo la quinta ginnasio. Ci eravamo entrambi trasferiti a Milano da Treviso per studiare: io allo Iulm, lui alla Bocconi. Lui però lavorava per organizzare eventi e feste in discoteca, io cercavo lavoro perché nel frattempo erano cambiate molte cose: mio padre, soffocato dai debiti della crisi, non riusciva più a mantenermi con il tenore di vita che avevo precedentemente quando era uno degli imprenditori più importanti della città. Avevo una bella casa, avevo il necessario per vivere, ma non riuscivo più a comprare tutto il superfluo di cui io avevo bisogno, dalle creme alle scarpe, dalle borse griffate agli abiti costosi, per non parlare dei vizi più malsani, come il pacchetto di sigarette al giorno, i drink non offerti. "Dovresti soltanto far compagnia ai tavoli e ogni tanto andare a ballare in pista, come già fai quando esci con gli amici: due volte a settimana, cento-duecento euro a sera, più eventuali extra". "Ci sto", gli avevo detto. Le prime sere erano andate bene, tanto che in due settimane avevo portato a casa quasi mille euro, che, cogliona come sono, avevo "investito" in una nuova pochette e due abitini firmati. Un pomeriggio, mentre ero all'università, Jacopo mi scrive un messaggio: "Aperitivo all'Arco? Devo parlarti di una serata: hai impegni?". Ovviamente ci vado. "Giulia, oggi ci ...
    ... facciamo i soldi io e te". Era in programma una serata in una delle discoteche più in di Corso Como, e lui era stato chiamato per organizzare i tavoli: tre calciatori di serie A di quelli veramente ricchi e diversi rampolli. "Se tutto va bene te ne dò almeno 1.000. Devo chiederti però una cosa: può darsi che qualcuno allunghi le mani un po' più del solito. Ti prego non farmi fare brutte figure perché questi sono clienti speciali". "Cioè devo scoparci?" rispondo piuttosto dubbiosa. "Assolutamente no. Non sei una puttana, ma sei una ragazza sorridente, scherzosa e disponibile, che fa seriamente il suo lavoro. Ma non fare scenate, ecco. Con te nel privé ci saranno almeno altre quattro ragazze, non preoccuparti". Tiro un sospiro di sollievo. "Ah, ultima cosa. Mi piace come sei venuta vestita le altre volte, ma stasera esagera: in fin dei conti sono anche bei ragazzi. Ti trovi a cena con Alina e Daria all'Ibiza alle 11, se vuoi porta pure un'amica, magari trovo qualcosa anche per lei". Arrivata a casa mi scolo un prosecco a stomaco vuoto per sentirmi un po' euforica, mi faccio una doccia e aspetto Martina, una mia compagna di corso di Roma a cui ho chiesto di farmi compagnia nella serata. Ci proviamo un po' di vestiti: lei si è portata un trolley intero, è fissata con i vip e non le dispiacerebbe far colpo. Io meno, ma so che voglio essere perfetta. Decido per un abitino di Liu Jo, il più corto e svolazzante che ho, tacco 12 di Jimmy Choo e la pochette nuova. Marti mi imita un po' ...
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