1. Che mamma


    Data: 09/05/2019, Categorie: Etero Autore: ceasar12

    ... lavabo, lo sento suonare. Numero che non conosco ma rispondo. E’ lei, mi chiede dove sono e alla mia risposta a casa mi dice di aprire la porta. Non ci penso un attimo e ancora bagnato e nudo copro i pochi metri aprendo la porta e trovandomi Katiuscia davanti, avvolta in una vestaglia. Non parla, si illumina e si abbassa baciandomi il cazzo bagnato sullo stipite di casa e afferrandomi le chiappe. Io mi godo il tepore della notte con quel pompino improvviso ma graditissimo. Mi gira e si mette con la lingua tra le mie natiche, leccando come una matta, indaffarata con le dita. Me la godo, porgo le chiappe all’indietro come un automa. Si alza, mi gira verso di lei e apre la vestaglia e …………….cazzo, indossa delle mutandine falliche. Mi mette le mani sulle spalle e spinge per abbassarmi. Inginocchiati porco, succhiami il cazzo! Non lascia spazio a repliche. Lo faccio, vedendo che il fallo era doppio, uno lo stavo pompando e uno era nella sua figa. Si comporta da troia, nulla a che vedere con la madre che alla mattina prendeva il caffè da me. Se la gode la puttana, le piace. Posso……?! Mi chiede con voce eccitata. Capisco che vuole andare fino alla fine, accetto. Mi chiede di tirarmi su. Lo faccio. Mi mette faccia al muro e da dietro sento il fallo passare tra le mie natiche. Lo muove infoiata. Cerca il buco, ma ha ...
    ... qualche difficoltà. Allungo una mano e lo dirigo io verso il mio ingresso. Lei da dietro afferra il mio cazzo e lo mena mentre inizia a spingere il fallo nel mio culo ben lubrificato. Lo sento entrare con lei che geme per il fallo che in contemporanea ha nel figa. Inizia a fare su e giu leccandomi la schiena e io sento i suoi capezzoli sulla schiena. Scopa da consumata troia, e io lo prendo da altrettanto consumato porco, eccitato anche dalla sega che mi sta facendo. La sento accelerare il ritmo la chiamo troia, le pizzico le chiappe, viene urlando. Bene, adesso ……….. Non faccio in tempo a pensarlo, si sfila e mi incita: inculami porco, vienimi nel culo. La conduco in terrazzo, la metto nuda sul parapetto e di spalle le punto il cazzo al culo. È ancora un po’ secco, mi abbasso e lo lecco, ci sputo. Mi risollevo e ripunto il cazzo. Una spinta e me la sto inculando. Sotto la gente passa chiacchierando mentre io mi sto godendo quel culo burroso, e lei geme e sospira. Le afferro le tette strizzandole e aggrappandomi per incularla meglio e vengo nel suo culo, riempiendolo di sborra. Si sfila e mi ciuccia il cazzo per ripulirlo, e continua fino a farmi venire nuovamente nella sua bocca. Nelle tre settimane successive è stato un crescendo di sesso, in tante forme ed espressioni con una mamma di giorno e …………..cagna di notte. 
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