1. La dottoressa dei sogni


    Data: 13/05/2019, Categorie: Etero Autore: frenesia72

    Dopo tanto girovagare senza sapere chi cosa volevo, chi cosa cercavo, un giorno incontro lei, la dottoressa dei miei sogni. Iniziamo a chattare, parlando del più e del meno, aggiungendo ogni tanto qualche piccolo particolare personale, piccoli tasselli di una descrizione a me tanto chiara ma in realtà piuttosto nebulosa alquanto misteriosa, quanto basta per accendere in me un'irrefrenabile fantasia e il desiderio di conoscerla e averla per un momento solo mia. Di lei non sapevo nulla, le foto del profilo non mi erano di nessun aiuto, chattando si limitava a descriversi in modo piuttosto generico, poteva essere chiunque, ma nella mia testa io la vedevo, non avevo bisogno di sentire altro, ciò che già sapevo mi bastava, mi pareva di conoscerla da sempre, una di quelle sensazioni che ti portano a fidarti, in un certo modo ad affezionarti a qualcuno, fino ad un istante prima totalmente sconosciuto. Continuammo a chattare per settimane, più o meno assiduamente, ognuno preso dalla propria vita reale, evidenziando una certa sintonia, un affiatamento inaspettato. Immaginarla con il camice bianco, intenta a visite scrupolose del mio corpo era diventata la mia rituale fantasia, del resto dottoressa lo era veramente, e chi di noi maschietti non ha mai fantasticato di sfilare un bel camice bianco durante una visiti specialistica? La svolta avvenne una sera tardi, non riuscivo a dormire, per passare un po di tempo aprii la chat e trovai un suo messaggio. "Ciao, stavo ripensando ad oggi, ...
    ... ai nostri discorsi, alle tue dolci parole, a come mi senti, come mi vedi, e vorrei tanto essere io a vedere te" il tutto seguito dal numero di cellulare e da "domani mattina se hai voglia di sentirmi e di vedermi chiamami e raggiungimi ti preparo il caffè". Non credevo ai miei occhi, decisi di rileggere il messaggio, una , due , tre volte, non potevo crederci, però quel numero era lì davanti a me, e restò fisso davanti a me quasi tutta la notte, agitando i miei pensieri.
    
    La mattina seguente, senza tanti fronzoli, con l'indirizzo tra le mani mi presentai davanti la porta di casa sua, con due cornetti caldi giusto per tenere ferme le mani tremolanti dall'emozione. Suonai il campanello, il cuore a mille, bum bum bum, e finalmente si aprì la porta e me la ritrovai davanti.
    
    Vestita da una t-shirt bianca senza reggiseno, un pantaloncino di jeans corto, lì davanti a me, 1,70 poco più, gli occhi grandi scuri, capelli mori, la bocca piccola, una terza di seno con i capezzoli già puntati verso di me, la pelle dorata abbronzata, ed un dolce profumo che emanava il suo corpo, tanto era bastato per lasciarmi di sasso sulla porta di casa, quando fui risvegliato dal suo sorriso e dalle sue prime parole " dai su entra che fai lì impalato". Entrai, ci scambiammo due baci sulla guancia, involontariamente strofinai il braccio sul suo seno, era sodo, era meraviglioso, mi si drizzarono i peli e non solo.
    
    Mi offrì il caffè e accettò di buon grado i cornetti che avevo portato, parlammo di ...
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