1. Il tecnico


    Data: 17/05/2019, Categorie: Etero Autore: Davyd

    Sono un elettrotecnico (più comunemente chiamato �elettricista�). Non era questo il lavoro che desideravo fare. Quando, alle superiori, pensavo al futuro mi vedevo già artista, pittore. Ci pensò la vita a frustrare le mie aspirazioni e a condannarmi ad una vita incatenata a cavi di rame, relè ed interruttori differenziali. Ad ogni modo mi impegnai nel lavoro e, dopo pochi anni, ottenni la piena fiducia del capo. Ciò comportava alcuni vantaggi come, per esempio, una certa indipendenza nei movimenti. Ovviamente, lavorando in una piccola �azienda�, non potevo sottrarmi dal solito giro nelle varie case afflitte da piccoli problemi. Tuttavia, ogni tanto, arrivava qualche grande incarico, come quello che abbiamo concluso l�altro ieri. Una signora, evidentemente senza problemi di danaro, commissionò il rifacimento totale dell�impianto elettrico. Fu un lavoraccio, viste le dimensioni della casa, ma alla fine riuscimmo a concludere. Mancavano solo dei piccoli ritocchi. Mi assunsi l�incarico di portare a termine questi piccoli lavori ultimali e, dopo il solito giro, mi diressi verso la casa. Arrivato sul posto suonai il campanello. Non avevo mai visto la padrona di casa, sapevo solo che aveva quarantasei anni. Mentre aspettavo che i clienti aprissero le porte mi divertiva fantasticare sul loro aspetto, pensare che facce avessero, come camminassero e altro.Dopo qualche istante la porta si aprì e mi trovai davanti una donna alta quasi come me. Aveva dei lunghi capelli neri, occhi ...
    ... anch�essi neri e penetranti, labbra sottili, ma attraenti. In complesso aveva un viso gradevole, anche se nello sguardo penetrante si poteva notare un velo di malinconia. Indossava un maglione largo che tentava di nascondere, con scarsi risultati, il seno prosperoso. Alle gambe aveva un paio di jeans attillati.�Però!� pensai �hai vent�anni più di me, ma una bottarellina te la darei volentieri.�.Altro pensiero ricorrente: farmi alcune clienti. Alla fine non succedeva mai. Non che mancassero le occasioni, ma ritenevo la cosa poco professionale. Se si fosse venuto a sapere o se qualcosa fosse andato storto avrei causato danni al mio datore di lavoro e avrei perso il posto.�Sono Lami, l�elettricista� dissi �abbiamo chiamato stamattina, sono venuto a terminare gli ultimi ritocchi all�impianto�.�Sì, prego, si accomodi� rispose lasciandomi entrare. Aveva una voce dolce, morbida.Dopo qualche frase di circostanza mi diressi verso quella che, stando al progetto, doveva essere la stanza degli ospiti. Dovevo apportare le ultime modifiche all�impianto di illuminazione e montare le prese elettriche. Notai subito il letto disfatto.�Scusi� disse la signora, che mi aveva accompagnato fino alla stanza �ho avuto ospiti.�.�Non c�è nessun problema� risposi con un sorriso.Appena la donna uscì iniziai a lavorare. Aprii la scala da lavoro e iniziai a dedicarmi all�impianto di illuminazione. Stavo montando il portalampade quando, all�improvviso, il cacciavite mi cadde, rotolando sotto al letto. Scesi dalla ...
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