1. Sogno erotico


    Data: 18/05/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Pistola45

    ... scatenato, imbufalito! Con le mani le spinge in fuori le gambe tenendola per le ginocchia; comincia a leccarla.
    
    Immagino la sua lingua come una serpe infilarsi tra le pieghe della sua vagina, scivolare sul clitoride e poi dentro a scavarla, poi ancora fuori sul clitoride… Le piace da matti! Lo lascerà fare fino all’orgasmo poi troverà una scusa e lo caccerà. Spero!
    
    Lei ansima e ansima. Vedo le sue manine aggrappate a quella testa di capelli corti, i suoi occhi semichiusi. Non mi ha più degnato di uno sguardo dal momento in cui ha visto quell’”arma impropria”, è completamente partita. Forse non si ricorda nemmeno che io sono lì che vedo e sento.
    
    "Sei fradicia!"
    
    "Ti voglio… Lo voglio… Dammelo… Scopami dai scopamiiii…!!!"
    
    Non avevo capito niente, vuole farsi scopare. Ma quelle parole sono come una fucilata, un’altra frustata di eccitazione mista a gelosia. Ancora più forte.
    
    E il fatto che tutto questo stia succedendo sul NOSTRO letto, non fa altro che aumentare questa assurda sensazione!
    
    "Certo tesoro, non vedevo l’ora, eccomi qua."
    
    Mentre dice queste parole si tira su in ginocchio, e lo vedo ancora e mi viene in mente lo stesso aggettivo di prima: spaventoso!
    
    "Non sai quanto ho sognato questo momento…"
    
    "Fai piano ti prego, è grosso…"
    
    "Tranquilla non ti faccio male piccola, vedrai."
    
    La prende per i fianchi e la trascina verso di sé come fosse di gomma piuma.
    
    Intanto io ho a che fare col mio corpo che, in preda ad una eccitazione mai provata ...
    ... prima, ha degli spasmi che mi spaventerebbero se fossi in me. Ma non lo sono. Il mio uccello sembra dover esplodere da un momento all’altro!
    
    La posiziona sotto di lui, lo faranno “alla missionaria”, proprio sotto i miei occhi!
    
    Le allarga ancora di più le gambe, con una mano puntata al letto si tiene su il busto e con l’altra si prende l’arnese. Nonostante una mano da gigante ne esce fuori ancora una buona metà. Ecco, il mio è grossomodo così, come il pezzo che gli esce dalla mano, in lunghezza, ma molto più piccolo in diametro.
    
    Posiziona la cappella giusto davanti alla fessura, muovendola su e giù con la mano, strusciandola contro quella carne fradicia e bollente, pronta per essere penetrata.
    
    Vorrei essere lì con loro ora, vorrei non perdermi un attimo di quella penetrazione quasi animale, disumana. Vorrei vederlo coi miei occhi, quel palo, sparire piano piano, fino in fondo, dentro la mia donna.
    
    Invece non posso, sono legato lì e non voglio farmi sentire, mi vergognerei troppo dover fare la figura del cornuto contento.
    
    No non posso vederla quella penetrazione, ma il gemito di lei prima sommesso poi in crescendo, mi fa capire che non me ne perderò nemmeno un istante.
    
    Mi sembra che non finisca più quel gemito, non capisco se è di dolore o di piacere, ma poi intravedo le sue mani aggrappate ai glutei di quel maschione, e mi è chiaro che lo sta tirando piano verso di sé.
    
    Lentamente lui avanza col bacino verso di lei, sempre di più, sempre di più, con una ...
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