PattyBlue40 - la mia storia
Data: 20/05/2019,
Categorie:
Etero
Cuckold
Autore: PattyBlue40
... posato su una coscia, a pochissima distanza dal sesso ed una sua mano (anche se non vedo molto bene) mi sembra l�accarezzi proprio lì: sono sicura che le stia facendo un ditalino.Provo un senso di vergogna e di invidia� ma tu guarda questi due! sorrido tra me�Lei è Janet!Lui è Alessandro, mio marito!!!Non sono capace di descrivere lo sgomento, la sorpresa, lo sdegno, la rabbia� e le mille altre sensazioni contrastanti e contraddittorie che attraversano la mia anima in quel momento. Vorrei urlare, gridare, mettermi a piangere; saltare tra loro e prenderli a calci a pugni a schiaffi; vorrei scomparire o vederli scomparire; vorrei ucciderli, addirittura! Mi sento umiliata, offesa, tradita, ingannata. Nauseata da quella �scena�.Però non riesco a muovermi; a fare un gesto. è come se fossi inchiodata lì. Bloccata. Incredula.Mi sono chiesta mille volte, in seguito, perché non sia intervenuta; cosa mi abbia impedito in quel momento di irrompere tra loro e scaricare tutta la rabbia e lo schifo che ho dentro.Forse davvero mi sento male!Forse davvero l�incredulità di quella scena!O forse la paura, il timore, la mia impreparazione. Il terrore di dover affrontare da sola l�irreparabilità di quel che sta succedendo� perché, perché Alessandro è l�uomo che amo; l�uomo del quale mi sono ciecamente fidata; l�uomo al quale ho affidato la costruzione del mio futuro� e adesso?Il padre dei miei figli! Mio marito!... e adesso?Così (�e non so spiegarne chiaramente la ...
... ragione), sempre badando bene a non farmi sentire (ma non credo che quei due, così presi l�uno dall�altra, si sarebbero accorti di qualche rumorino circostante) mi allontano da quella scena; torno indietro.Certamente sto piangendo; certamente ho il cuore a mille; certamente sto masticando parole (parolacce?) oltraggiose nei loro confronti; certamente mi metto a correre� ma non voglio che la passino liscia!è talmente tanto il mio odio, il mio risentimento, la mia disperazione, la mia rabbia (forse anche nei miei stessi confronti) che, senza ragionarci sopra, prendo la strada della �piazzetta� dove la festa è ancora in pieno svolgimento. Mi ci vuole pochissimo a rintracciare Kavin, seduto ad un tavolino, come al solito assorto e quasi lontano, perduto chissà dove. Non devo essere in condizioni assai presentabili, perché lui mi osserva con espressione assai stranita. Gli chiedo (forse troppo bruscamente), nel mio inglese stentato, dove sia Janet. Alzata di spalle a rispondermi che non lo sa. E quando gli domando se ha visto, per caso, Alessandro, il suo sguardo si incupisce, quasi che stia collegando i due fatti� e allora gli prendo una mano e me lo tiro dietro, ripercorrendo a passo sostenuto la strada appena percorsa; a gesti gli spiego di fare silenzio e di camminare senza far rumore. Ed in 5 minuti o poco più siamo sulla vetta della duna, entrambi un po� ansimanti. E sotto��sotto i due ora stanno proprio scopando alla grande! Lei è distesa sulla schiena; lui le ...