1. Matilde 01-05 - il bisogno di un uomo


    Data: 20/05/2019, Categorie: Lesbo Autore: Alex46, Fonte: Annunci69

    ... fatto, nello stesso tempo. Quando succhio e titillo il clitoride di Debra, sento che la sua lingua va più giù che può e mi scava a fondo; quando le entro io con la lingua nella figa, sento che lei si concentra sul mio bottoncino.
    
    E godiamo, senza orgasmo, senza potercelo dire a voce alta, semplicemente infierendo a nostra volta e agitando il bacino senza più controllo.
    
    Ma verso la fine dell’esplosione, che arriva ed è lunga, quasi a un segnale, ci stacchiamo, pena l’infarto. Ansimando, ci guardiamo; poi ci baciamo sulla bocca per sentire il sapore più nostro, ci titilliamo con le lingue. Le nostre dita s’incontrano, poi si dirigono verso le fighe, per entrare, per continuare a godere così, mentre ci baciamo.
    
    È il momento di tirare fuori i miei giocattoli. Posseggo due vibratori cosiddetti anali, due centimetri di diametro, che uso indifferentemente. Poi ho un dildo in lattice, simile al cazzo vero anche come dimensioni, che uso assai raramente, in genere quando non sono da sola.
    
    Masturbarsi di fronte al compagno con quel coso è fonte di grossa eccitazione per entrambi: sembra quasi quello di un altro uomo. E non c’è dubbio che questo provochi un ampliamento della voglia, una fantasia erotica della donna con due uomini al suo servizio, una fantasia maschile di avere lì accanto la più troia di tutte.
    
    Così mi alzo, li estraggo dal cassetto e li mostro a Debra, cha a questo punto non aspettava altro. Masturbarsi con le dita è bello ma, al nostro stato di ...
    ... eccitazione, non sufficiente. Accendiamo i due piccoli, ci accovacciamo con la schiena ai guanciali e a gambe aperte ciascuna di noi s’introduce il rispettivo vibratore. Ci guardiamo: l’attesa non è lunga, dopo tanto venire senza penetrazione, questo su e giù ci sballa in pochi secondi.
    
    Veniamo urlando nello stesso momento e stringiamo le cosce sui nostri tesori. Ma non ne abbiamo ancora abbastanza. Debra si alza e afferra il dildo grosso, appoggiato lì sul mobile. Lo lecca, ritorna sul letto, se lo infila guardandomi con aria di sfida, come può fare solo una gran troia, poi incomincia a muoverselo dentro, pian piano, come perdendosi in suo mondo. Io la guardo, ma nello stesso tempo le parlo: - Guarda, Debra, adesso mi tolgo anch’io il vibratore dalla figa e me lo infilo piano nel culo. Guarda, guarda, faccio questo per te e perché tu mi lecchi la figa mentre io mi spacco il culo con quest’affare.
    
    Detto fatto, metto in pratica: lei mi guarda come in sogno, io le raggiungo il clitoride con la bocca e succhio, mentre lei si spinge il dildo su e giù come impazzita, dicendo che a lei piace il cazzo, quello vero; allora, per farla tacere, le metto la mia figa in bocca, mentre lei mi spinge nell’ano il vibratore. E andiamo avanti così fino a che non montiamo un orgasmo da far impallidire gli altri e che non può che essere l’ultimo, da tanto che è potente e soprattutto spossante.
    
    Non abbiamo più forze, neppure quella di toglierci di dosso gli oggetti ingombranti, che pian piano ...