1. Anna


    Data: 21/05/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: ringo00, Fonte: Annunci69

    -ATTENZIONE- QUESTO RACCONTO E' UN'OPERA DI FANTASIA
    
    QUALSIASI RIFERIMENTO A PERSONE, LUOGHI E FATTI ESISTENTI E' DA RITENERSI PURAMENTE CASUALE
    
    (Dedicato ad A.)
    
    Che la signora del quinto piano fosse, come dire, "allegra", l'avevo ormai capito. La signora Anna, cinquantenne di bella presenza, riusciva a calamitare gli sguardi di praticamente ogni maschio che incrociasse, aveva un'aura tutta particolare. L'aspetto fisico poi le dava man forte: fisico morbido ma tutto sommato ancora piacente, fianchi larghi, un bel fondoschiena burroso, seno prosperoso appena leggermente appesantito ma ancora dannatamente attraente, specie con i vestiti neri che era solita indossare, che evidenziavano il suo fisico giunonico. Anche di viso era bella: occhi verdi e brillanti, labbra rosse da femme fatale che racchiudevano un bel sorriso perlaceo. Portava i capelli rossi naturali portati corti, dimostrando vari anni meno dell'effettivo.
    
    Ah, sì, dimenticavo... Io sono R. ,all'epoca figlio quindicenne della portinaia del palazzo dove abitava la bella Anna; un bel giorno stavo pulendo le scale, quando vidi un giovanotto elegante salire le scale verso il quinto piano. Lì per lì non ci feci tanto caso, sarà un parente, pensai, ma quando lo vidi scendere dopo un po', esausto ma con un viso soddisfatto mi venne qualche sospetto. Sospetto confermato quando al bel tomo di poc'anzi ne seguirono altri, tutti poco più grandi di me e tutti con un'aria appagata. Allora ne fermai uno, e lui disse: ...
    ... " La rossa del quinto piano è una belva... Ci sa fare davvero."
    
    Nella mia testa di ragazzino iniziò a farsi strada una improvvisa e irrefrenabile attrazione verso la signora Anna. In aiuto mi arrivò mia madre: una mattina mi disse di salire dalla signora, che mi aveva chiesto una mano per un lavoretto di casa.
    
    Provando una vaga emozione, salii le scale e mi trovai dinnanzi alla porta, bussai e attesi un attimo. Anna aprì la porta, e giuro che rimasi folgorato: indossava un vestito nero, come sempre, ma ridotto e veramente sensuale, ed era avvolta da una nuvola di profumo e femminilità.
    
    "Ben arrivato, caro. Avrei un lavoretto da sbrigare, ma non ci riesco da sola... Ti spiacerebbe aiutarmi?"
    
    Feci cenno di sì come un allocco, e la seguii dentro. MI invitò a sedermi su un divano, mentre lei prese posto su una poltrona, accavallando le belle gambe e mostrando un bel pezzo di coscia. Feci forza su me stesso per non puntare lo sguardo su quelle grazie e cercai di iniziare un discorso. Poco dopo servì un caffè, che consumammo chiacchierando amabilmente; "Allora", disse a un certo punto, "Vogliamo metterci all'opera?"
    
    La faccenda era semplice: una lampadina fulminata. Anna salì su di uno sgabello mentre io lo tenevo fermo, e prese a trafficare con le lampadine. Distrattamente, il mio sguardo si posò inevitabilmente sotto la gonna, e... Porca miseria, non portava le mutandine!!! Aveva una bella fica rosa, liscia e depilata, e umida. I miei occhi non volevano saperne di ...
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