1. Naj'a!


    Data: 21/05/2019, Categorie: Etero Autore: OFYM

    Capitolo I°
    
    “ E’ tardi ed io dovrei andare. Posso?” . Il suono della voce di Stasy (la mia segretaria) mi fece trasalire e mi resi conto che effettivamente era ormai sera inoltrata, e che avevo trascorso tutto il pomeriggio immobile sulla poltrona della mia scrivania fissando il vuoto.
    
    Distrattamente le risposi che poteva andare e, guardandola, la salutai rimandandola al giorno dopo.
    
    Stasy, che si era fermata poggiandosi con la spalla destra sulla porta, si girò lentamente su stessa ed in quell’istante la luce proveniente dalla mia stanza, illuminando anche il corridoio che portava alla segreteria, la colpì in pieno per un lungo interminabile attimo ma fu come se fosse rimasta sotto i riflettori di un fotografo e, solo allora, mi resi conto di quanto fosse “Donna”, stupenda, sexy e raffinata allo stesso tempo.
    
    Pur lavorando con me da oltre 10 anni, precisa puntuale e sempre attenta, mai – fino a questo momento – ne avevo “scoperto” le doti fisiche: cinquantanni (assolutamente ben portati !), capelli lisci color rosso ramati, lunghi, lunghissimi fino all’altezza dei fianchi, longilinea, indossava una gonna stretta nera, che – fasciandole i fianchi - delineava un lato “B” ben tenuto (d’altra parte, ancora oggi frequentava corsi di ginnastica ritmica!) con le gambe scoperte dalle ginocchia in giù, un paio di scarpe nere con tacco dodici (ma come cavolo si fa a camminare su questi trampoli mi sono sempre chiesto!), e due piccole strisce di pelle nera che si ...
    ... intrecciavano sulle caviglie affusolate e lasciavano immaginare due piedi che … !
    
    Sulla gonna, una camicia bianco panna di seta, che lasciata libera fuori di essa, si muoveva sinuosamente ad ogni suo passo; le lunghe maniche sbottonate, mettevano in risalto il colore della pelle e le mani, le cui dita lunghe e curate terminavano con uno smalto “rosso vivo”.
    
    La camicia, aperta quasi fino a metà, non lasciava nulla all’immaginazione, mostrando un decoltè da capogiro, e – soprattutto – evidenziava la mancanza del reggiseno, poiché si intravvedevano in trasparenza i capezzoli resi turgidi dal contatto continuo con la seta!
    
    Il lunghissimo attimo che mi aveva “estasiato” terminò nel momento in cui la voce di Stasy riecheggiò nuovamente nel silenzio dello studio: “Allora io vado, ci vediamo domattina come al solito al bar per colazione”.
    
    A quelle parole, alzai lo sguardo rimasto ipnotizzato dal suo corpo ed, incrociai i suoi “occhi” grigi, profondi, sorridenti e consapevoli del fatto che, in dieci anni, “ancora una volta come fosse la prima”, io l’avessi guardata come una “Donna” desidera essere guardata. Cercai di riprendermi e le risposi frettolosamente: “d’accordo, a domattina”, aggiungendo subito dopo, con un sorriso : “Alle 8,30, puntuale come al solito, mi raccomando”, tentando così di stemperare il mio imbarazzo, per essere stato colto “in flagranza di reato”, con una battuta, poiché Stasy arrivava, sì, “puntuale”, ma sempre con circa 15-20 minuti di ritardo!
    
    Lei, ...
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