L'erba del vicino è sempre più dura - capitolo 2 - la scuola
Data: 22/05/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: anonimo21
A settembre Francesco fu bocciato e retrocesse nelle mia classe. La mia felicità era alle stelle all'idea di poterlo vedere ogni giorno.
Nel frattempo la nostra amicizia si era rafforzata e, ormai, trascorrevamo sempre insieme le nostre giornate. Durante l'estate lui aveva intrattenuto un'avventura estiva con mia cugina. Questo mi eccitava e mi infastidiva al tempo stesso. Lui mi raccontava tutto quello che facevano insieme, soprattutto dei loro rapporti sessuali. Francesco era un porco assatanato e la sua libidine, come è giusto che sia a 18 anni, era insaziabile. Durante questi racconti il suo pacco era sempre sul punto di scoppiare ed io ne ero ammaliato. Desideravo tanto essere al posto di mia cugina, sentire sul mio corpo le sue attenzioni e i suoi sapienti colpi, ma ero troppo timido e spaventato per fare qualsiasi mossa.
Naturalmente Francesco divenne il mio compagno di banco ed io passai mesi fantasticamente tormentati. Non capivo cosa mi accadeva: ogni giorno ero sempre più preso da questo ragazzo che mi guardava con i suoi occhi da furbetto, sotto quei ricci biondi. La sua pelle emanava un odore forte e terribilmente maschio che mi faceva girare la testa.
Nei primi giorni di ottobre il suo scooter ebbe un guasto e io passavo a prenderlo ogni mattina col mio.
Nel mio c'era un sellino particolare, di quelli monoposto, e ciò ci costringeva a stare molto vicini. Il contatto del suo corpo sul mio mi mandava in estasi. Le sue braccia muscolose che ...
... stringevano il mio addome e il suo pacco che, puntualmente, era appoggiato tra le mie natiche rischiavano ogni giorno di farci cadere a terra perché la mia guida era molto distratta.
Nei mesi che seguirono diventammo inseparabili e la mia attrazione verso di lui divenne sempre più simile ad un'ossessione. Francesco ebbe diverse avventure in quel periodo perché le gallinelle intorno di certo non gli mancavano. Nei miei confronti si comportava da ottimo amico e riuscì a restituirmi quella fiducia in me stesso che avevo perso. Tuttavia non posso dire che fu un periodo felice per me: ogni sua avventura era una coltellata al mio cuore, ogni sua carezza ad una ragazza mi lasciava profondamente ferito. Sapevo che lui era assolutamente etero ma non riuscivo a rinunciare all'idea di farlo mio un giorno. Sapevo, anche, che la cosa migliore per me sarebbe stata allontanarmi da lui ma preferivo averlo vicino come amico e non riuscivo a sopportare l'idea di separarmene. Tutto questo turbamento interiore era accentuato dal fatto che, per la prima volta, provavo questi sentimenti verso una persona del mio stesso sesso, in una realtà in cui l'omosessualità era sempre stata un argomento tabù. Il risultato era un atteggiamento scostante e che, dall'esterno, poteva risultare addirittura isterico. Alternavo giornate di gioia a giornate di odio nei suoi confronti. Francesco non capiva (o non voleva capire) perché mi comportassi così e, dopo un po', smise anche di provare a parlarmi, limitandosi al ...