1. Coinquiline


    Data: 23/05/2019, Categorie: Lesbo Autore: Jimpoi, Fonte: EroticiRacconti

    Faceva freddo in quel periodo, perciò decisi di concedermi una bella doccia calda. Entrai in bagno mentre la mia coinquilina, Giovanna, stava studiando in cucina; nel nostro appartamento da universitarie non avevamo il salotto. Aprii l’acqua e mentre si scaldava, mi spogliai. Avevo acceso una stufetta elettrica da un po’, quindi il bagno era bello caldo. Entrai quando dalla doccia usciva già il vapore. Il mio piede nudo sentì la ceramica bollente. Provai un brivido di piacere. Lasciai che l’acqua mi scorresse sul corpo per un bel po’ , poi mi insaponai i capelli rossi e lunghi, passai la spugna sul collo, poi scesi sui piccoli seni, arrivando sulla pancia e fra le gambe. Quando ebbi insaponato tutto il corpo, aprii di nuovo l’acqua calda e mi sciacquai con calma. Uscii e mi avvolsi nell’accappatoio. Mi asciugai i capelli con cura e li raccolsi sulla nuca. Quando arrivai in cucina Giovanna era ancora immersa nei libri dell’università. «Come sta andando?», le chiesi, sedendomi al tavolo e accavallando le gambe. Avevo ancora l’accappatoio addosso e la coscia si scoprì. Tenevamo il riscaldamento alto, quindi non avevo freddo. Giovanna indossava una tuta e una maglia con le maniche lunghe. «Male, non ci capisco niente!», rispose sconsolata. «Dovresti fare una pausa. Prendiamoci un caffè», le proposi. Mi alzai senza attendere una risposta e misi la cialda nella macchinetta già calda. La tenevamo sempre accesa in caso di bisogno di una dose di caffeina. «Io sono avanti con lo ...
    ... studio, se vuoi ti do una mano», dissi. Mentre mettevo l’altra cialda, Giovanna mi abbracciò da dietro e mi disse: «Tu sì che sei un’amica». Poi mi diede un bacio sul collo. Noi due eravamo molto amiche, ma non ci eravamo mai concesse questo genere di effusioni. Mi voltai e le dissi: «Anche tu faresti lo stesso». Giovanna mi guardava con i suoi penetranti occhi marroni, continuando ad avere le sue mani sui miei fianchi. Ad un tratto mi baciò. Io, stupita, non ricambiai il bacio, ma non riuscii neanche a staccarmi perché ero contro il piano della cucina. Sentivo le sue labbra morbide contro le mie e la lingua umida che tentava di entrare nella mia bocca. Pian piano, senza volerlo, ma senza riuscire a trattenermi, socchiusi le labbra. Giovanna si sentì invitata a provare con più intensità. Alla fine cedetti e le nostre lingue prima si toccarono fugacemente, poi si intrecciarono in un bacio pieno di passione. Quando ci staccammo vidi negli occhi della mia amica dolcezza, ma soprattutto desiderio. Aprii la bocca per dire qualcosa, ma mi uscì solo un gemito sentendo la sua mano liscia e calda toccarmi il seno sotto l’accappatoio. Me lo abbassò dalle spalle lasciandomi nuda dalla cintola in su, poi abbassò la testa e mi baciò i capezzoli che avevano già iniziato ad inturgidirsi. Sentire la sua lingua sulla pelle sensibile dei miei capezzoli, mi fece provare un piacere inaspettato; chiusi gli occhi e la lasciai fare, mentre iniziavo a bagnarmi. Slacciò la cintura e l’accappatoio cadde ...
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