1. Coinquiline


    Data: 23/05/2019, Categorie: Lesbo Autore: Jimpoi, Fonte: EroticiRacconti

    ... silenziosamente sul pavimento. Trattenni il fiato sentendomi di colpo nuda. «Sei bellissima!», sussurrò. I quel momento capii come mai Giovanna non aveva mai avuto un ragazzo: le piacevano le ragazze! Mi caddero le infradito mentre mi fece sedere sul piano della cucina, poi mi allargò le cosce con delicatezza e rimase a guardare estasiata la mia vagina coperta da una leggera peluria rossiccia. Si mise fra le mie gambe e tornò a succhiarmi i capezzoli, questa volta con più foga. Io ansimavo per l’eccitazione. Mi baciò di nuovo ed io non mi ritrassi, ma ricambiai il bacio con la stessa intensità. Quando ci staccammo, scese fra le mie gambe ed io la guardai mentre la sua lingua si avvicinava al mio clitoride eccitato. Gemetti e chiusi gli occhi quando lo toccò ed iniziò a leccarlo. Nessuno mi aveva mai fatto godere così. Sapeva esattamente cosa volevo e quando. Non stava solo sul clitoride, come la maggior parte degli uomini, ma leccava intorno, sopra, sotto, faceva guizzare la lingua dentro la cavità. Variava il ritmo seguendo il mio respiro e i miei gemiti, portandomi ondate di caldo piacere, prima molto intenso, poi più lieve, fino a quando raggiunsi un lungo e fortissimo orgasmo che mi percorse tutto il corpo come una scarica elettrica e mi abbandonai a gemiti molto sonori. Giovanna rallentò pian piano, mi diede un ultimo bacio sulla vagina e mi disse con la voce rotta dall’eccitazione: «Adesso tocca a te!». «Non so, non l’ho mai fatto», risposi un po’ titubante, scendendo ...
    ... dal piano della cucina. Giovanna come risposta mi prese le mani e se le mise sui seni: erano molto più grossi dei miei, io portavo la seconda lei la quarta. Non portava il reggiseno ed io sentii con le dita i suoi capezzoli eccitati sotto il tessuto della maglia. «Non essere timida», mi incoraggiò lei. Iniziai a palparla con più forza, poi misi le mani sotto la sua maglia: la pelle era liscia e morbida, i seni nonostante le dimensioni erano sodi e i capezzoli molto eccitati. Mi accorsi che mi piaceva toccarla in quel modo. Le sfilai la maglia e le baciai i grandi capezzoli scuri. Giovanna iniziò subito a gemere e mi mise una mano sulla testa accarezzandomi i capelli. La ragazza si staccò e, guardandomi negli occhi, si mise le mie mani sui fianchi. Capii cosa voleva e le tirai giù la tuta, sotto portava un paio di slip neri, le abbassai anche quelli con il cuore che batteva a mille. Era la prima volta che mi trovavo davanti ad una vagina nuda che non fosse la mia. Non sapevo bene cosa fare, ma Giovanna risolse la situazione: «Fai prima con la mano», mi sussurrò. Io le obbedii e le misi un dito sul clitoride: aveva la vagina accuratamente depilata e bagnatissima. Appena la toccai il suo corpo fremette. Cercavo di fare quello che avrei fatto su me stessa e sembrava andare bene: Giovanna gemeva intensamente. Tornai a baciarle il seno e avvertii la vagina che si bagnava ulteriormente. Dopo qualche minuto, Giovanna mi chiese con la voce rotta dal piacere: «Ti va di provare con la ...