Vacanze al Cairo - Capitolo undici
Data: 18/10/2017,
Categorie:
Hardcore,
Gay / Bisex
Autore: aramis45, Fonte: xHamster
... cosa che gli facesse piacere ed allentare un po’ la pressione.”Finì il racconto dicendo che lui aveva chiesto a suo papà di chiedere a mio padre se potevo rimanere in Egitto e non ritornare alla mia scuola in patria.“Cosa?” Quasi gridai per la sorpresa e la gioia. Stupido che ero, questa possibilità non aveva mai attraversato la mia mente.“Dovevo pensare a qualche cosa, non è vero?” E sorrise “Dopo tutto ora non potevamo essere separati, non è vero? Non lo pensi?” Aggiunse guardandomi un po’ preoccupato, pensando evidentemente che avessi qualche ragione per obiettare.“No, assolutamente no!” Risposi circondandogli la vita e stringendolo a me: “E lui cosa ha detto?”“Ha detto che probabilmente era una buon idea, per ambedue. Io posso sempre parlare a papà di qualsiasi cosa, ma questa volta era troppo per me ed ero terrorizzato al pensiero di quello che avrebbe detto. Ero così nervoso che praticamente ho cominciato a piangere, e probabilmente la cosa mi è stata di aiuto!” Sorrise: “Ad ogni modo ha detto che se tu te ne andassi saremmo tutti e due molto infelici e il nostro ‘innamoramento’, come l’ha chiamato, continuerebbe all’infinito nei nostri sogni. Sarebbe molto meglio se rimanessimo insieme e viverlo.”“Cristo!” Dissi stupito: “È vero? Io ci credo!”“Sì. Per quello che vale. Dobbiamo ancora parlare con tuo papà.”“Cazzo!” Dissi io: “Me n’ero dimenticato.”Michele proseguì dicendomi che lui e suo papà erano d'accordo che non avrebbe raccontato a nessuno quello che era ...
... accaduto, purché lo facessimo anche noi: Ha anche detto che tu dovresti dirlo a tuo papà, ma ha promesso che se tu non ti va bene rimanere, lui non gliene avrebbe parlato.” E aggiunse maliziosamente: “Non c'è questa possibilità, io spero!”Rimasi seduto silenzioso per un po’ assorbendo queste nuove informazioni e tentando di pensare a tutte le complicazioni che portavano. Non credevo che portassero veri problemi, almeno nessuno che non potesse essere risolto. A parte parlare con mio padre.Rimanemmo lì per circa un'ora progettando alcune delle cose che avremmo potuto fare se mi fosse stato permesso di restare, sempre più eccitati alla prospettiva non solo di andare insieme a scuola, ma di vivere veramente nella stessa casa! Le nostre discussioni comunque furono interrotte quando la mamma di Michele ci gridò che se volevamo la cena era pronta.Entrando in sala da pranzo fui sorpreso di sentire un po' d’imbarazzo quando vidi il papà di Michele. Dovette essere evidente perché lui mi fece l’occhiolino e sorrise un po'.“Tutto ok?” Mi chiese piano.“Sì, grazie” Risposi più allegramente che potevo.“Bene. Ascolta, il volo di tuo papà arriva circa alle otto di mattina; vuoi venire anche tu? Probabilmente ritorneremo qui prima di andare al lavoro, quindi se vuoi puoi aspettarlo qui.”“Aspetterò qui, se le va bene. Non mi piace molto l'aeroporto.” Mentii, nella mia mente balenò per un secondo l'avventura nei bagni.“Penso che sia meglio. Come a tutti anche a te non piace alzarti presto.” Questo fu ...