1. 08. luca – tu is megl' che uan!


    Data: 25/05/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: vogliagay, Fonte: Annunci69

    "Ciao Cì, ecco il dvd che mi hai chiesto! Lo appoggio qui, sopra al pilastro. Ora scappo, siamo di pressa!", disse Gennaro al suo amico.
    
    "Ehhhhhh, quanta fretta! Avà Gennà, salite un poco!", rispose Ciro.
    
    "Ti ringrazio, ma proprio dobbiamo andare", tentò ancora di giustificarsi Gennaro.
    
    "E che avete di tanto urgente da fare! Dai, 10 minuti! Almeno conosco anche il tuo "fratellino"", continuò Ciro.
    
    Gennaro si girò verso di me, seduto in macchina, e mi guardò con un'espressione mortificata come per dire che non sapeva più davvero che dire. Io ricambiai lo sguardo, rassegnato, feci un cenno di assenso e scesi dalla macchina. Mentre salivamo le scale mormorai: "Solo 10 minuti però eh…". "Certo, non ti preoccupare!", e mi fece l'occhiolino.
    
    Era sabato sera ed era il mio ultimo giorno a Napoli. Era dunque anche l'ultima occasione per scopare con Gennaro. Avevamo organizzato tutto, Gennaro aveva pure deciso di non andare al lavoro quella sera: eravamo usciti a fare un giro nel pomeriggio, pizza fuori, un salto da Ciro a portargli il dvd che aveva chiesto e poi dritti a casa di Gennaro e di suo padre a divertirci. Senza alcun pericolo di essere disturbati tra l'altro, visto che Gianni come ogni sabato sera sarebbe stato da mia madre. Ai nostri genitori avevamo detto ovviamente che saremmo andati in qualche locale e che poi, visto che presumibilmente saremmo rientrati molto tardi, sarei rimasto a dormire da Gennaro. Tutto organizzato alla perfezione. Peccato che Ciro ...
    ... ci stesse un po' scombussolando i piani…
    
    Entrai nell'appartamento di Ciro e questo subito mi salutò abbracciandomi, come se fossimo vecchi amici.
    
    "Non farci caso", disse Gennaro, "Ciro è fatto così, è molto caloroso!". E si mise a ridere.
    
    Ciro incarnava l'altro stereotipo del napoletano: carnagione scura, capelli biondi, tenuti corti, occhi chiari e muscoloso. Anche lui un gran bel ragazzo, dovevo ammetterlo. E anche lui consapevole di esserlo, dato che esternava una disinvoltura e una sicurezza in sé che io potevo solo invidiargli.
    
    Il padrone di casa preparò un caffè e si sedette sul divano, di fianco a me. "Allora, che mi racconti Luca… Gennaro mi ha parlato di te in questi giorni. Dice che sei molto simpatico…"
    
    "Beh, non dovrei essere io a dirlo. Se Gennaro dice così, sarà vero!", esclamai io ridendo.
    
    "E quando parti?", mi chiese incalzante.
    
    "Domani, ho l'aereo nel primo pomeriggio", risposi.
    
    "Ah, di già…", ribatté, tradendo un pizzico di delusione nel suo tono di voce. "E allora devo cogliere l'attimo, non ho alternative!", continuò. Senza che potessi rendermene conto mi ritrovai la sua lingua in bocca e una mano che rovistava il mio pacco, che senza alcuna volontà stava gonfiandosi.
    
    Non appena presi coscienza della situazione mi staccai, ma non riuscivo a trovare le parole. Solo un "mah…" di stupore uscì dalla mia bocca. Guardai Gennaro e mi accorsi che anche lui sembrava sorpreso…
    
    "Avà, lasciati andare! Gennaro mi ha detto quello che avete ...
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