Jack nicholson e quella clamorosa cilecca
Data: 29/05/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Wthinking
... quel pazzo e cominciai a dirle di non fare la troia, che adesso se non la smetteva le avrei sfondato il culo come solo una vacca merita.
Pur essendo bendata mi tirò una sguardata volta ad incenerirmi.
Uscii dall’auto e fui tranquillizzato da lui, che mi disse che non era molto in serata ma che si stava scaldando, che spesso faceva così per gioco. Sarà come dici tu, gli dissi. Non ne ero molto sicuro. Nel frattempo lei fu riempita nuovamente da un bel getto caldo e intimò tutti noi a entrare in motel, perché sentiva freddo.
Una volta entrati nelle varie stanze contigue, io e gli altri ragazzi ci presentammo, quelli che erano già venuti decantavano Marcella e le sue arti orali, io ancora non è che avessi inquadrato bene la situazione, ma sta di fatto che tempo cinque minuti eravamo già nella stanza di lei a riprendere da dove avevamo interrotto.
Marcella si tolse la benda, sfoderando un bel visino e due occhioni marroni da cerbiatta, corse in bagno a darsi una ripulita, per fortuna anche un bel giro di collutorio, Giovanni di lavarsi le mani, dopo che aveva pisciato, manco una vaga idea. Noi ragazzi appena uscita dal bagno vestita da combattimento, la circondammo dando inizio alle danze, ma io avevo ancora le mani fredde e mi riconobbe subito togliendomele dalle sue tette rifatte. Si lamentò pure che quella sera le facessero male.
Forse il cervello fece click in quel preciso istante; da quel momento non mandò più nessun segnale in mezzo alle gambe, quel modo di ...
... fare di quella strana coppia non si confaceva al mio modo di rapportarsi, di vivere gli incontri.
Nella stanza c’erano dei porno che giravano, io cercai di concentrarmi per trovare qualche ispirazione, ma più mi sforzavo e più peggiorava la situazione, corsi in bagno, aprii l’acqua calda per scaldare le mani, feci un bidet per risvegliare l’amico che ormai dormiva, ma nulla. Davvero ero imbarazzatissimo, speravo in qualche miracolo, di tranquillizzarmi per trovare la giusta concentrazione.
Nel letto già scopavano alla grande, lei spompinava il grande cazzone del suo compagno, mentre gli altri ragazzi a turni se la ripassavano per bene in figa, lei era solo dedita a Giovanni, perché voleva compiacerlo, ma secondo me tutti quei cazzi non le interessavano. Non è che non godesse, ma i suoi occhi erano tutti per lui. Quando un singolo tirò fuori il lubrificante anale, lei disse che non lo voleva dietro, ma Giovanni la forzò a prenderlo in culo, dicendole che le piaceva quando lei aveva delle remore e voleva vederla continuare a farsi sfondare il secondo orifizio lamentandosi per davvero. “Poco lubrificante” tuonò Giovanni.
Che brutto spettacolo pensavo tra me e me, ma ormai senza neanche questa grande preparazione il suo culo era diventato una trincea per quei giovani soldati, che nella foga la cavalcavano con energia e spesso nonostante lei provasse a togliere le mani, le spremevano i seni doloranti.
Giovanni le riempì nuovamente la gola e la lasciò in mano a noi. Io ...