1. Di quando avevo fatto un 69 con mio figlio - 4


    Data: 19/10/2017, Categorie: Incesti Autore: Una madre, Fonte: EroticiRacconti

    Tutto il giorno successivo era trascorso in una apparente normalità anche se nel mio cervello brulicavano pensieri che si accavallavano,si ricorrevano,sparivano e riapparivano senza un senso apparente. Mio marito era rientrato dal suo viaggio a mezzogiorno. Ero andata io stessa a prenderlo in aeroporto e la sera aveva voluto portarmi a cena per festeggiare un successo ottenuto in quel viaggio. Avevamo pasteggiato bevendo Prosecco ed essendo io praticamente astemia mi ero contenuta mentre lui,che nelle occasioni giuste e col vino buono,non rinunciava a bere qualche bicchiere in più,si era scolata la bottiglia. Siamo tornati a casa con lui alquanto alticcio mentre io che mi ero limitata ad solo flute,ero praticamente sobria anche se mi sentivo particolarmente euforica. Rientrando,lui era andato immediatamente a letto,mentre io,dopo aver fatto una doccia, mi ero seduta in soggiorno a vedere un po di TV ma col pensiero altrove. Mi tornavano in mente le scene della notte precedente. Le sensazioni che avevo provato nel sentire tra le dita il caldo membro di mio figlio. L'iniziale soggezione che mi incuteva il suo aspetto ispido e corposo e la voglia comunque,di fare quel salto verso l'ignoto. Il contrasto che mordeva il mio pudore con l'improvvisa voglia di trasgredire. "In fondo" mi ripetevo,"Non abbiamo fatto nulla di peccaminoso o moralmente disdicevole,sono sua madre e gli ho,semplicemente regalato un momento di piacere con la bocca. Non abbiamo fatto sesso e dunque,non ...
    ... abbiamo consumato un atto incestuoso ma ci siamo scambiati amorevoli gesti d'affetto". Mentre con gli occhi chiusi,con una mano mi accarezzavo tra le cosce e con l'altra mi strizzavo un capezzolo,la mia mente cambiava registro presentandomi squarci di verità completamente diversi: "Ero sua madre e non avevo diritto ne autorevolezza per trasgredire quelle norme morali che la società e la religione avevano imposto da tempi immemorabili ed accettati come giusti da tutte le persone non soggette a particolari perversioni. Se davvero,come cercavo di convincermi nei ragionamenti assolutori non vi fosse nulla di sbagliato nell'aver succhiato il cazzo di mio figlio sino a farlo sborrare nella mia bocca bevendone ogni stilla del suo seme,perché non l'avevo detto a mio marito? E perché per tutta la sera a cena,mi ero sforzata di tenere sotto controllo ogni piega della mia espressione,ogni accento delle mie parole ed ogni sguardo scambiato con gli occhi di mio marito?" Ero una puttana! Ecco cos'ero e forse aveva ragione mio figlio quando mi aveva proposto di ripagarmi per il servizio che gli avevo reso. Fortunatamente,l'accappatoio che avevo sotto di me,aveva trattenuto i flussi che abbondanti erano sgorgati dal mio sesso quando le mie carezze mi avevano fatta esplodere in un potente orgasmo i cui gemiti avevo soffocato in gola. Avevo goduto mentre nella mia mente,si rincorrevano suoni,immagini e pensieri che nulla più parevano avere di etereo e cerebrale ma solo una carnalità animalesca. ...
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